30 Novembre 2023
fonte: rebecca_staffelli, @mr_rizzus_fanpage; instagram
“20900 delinquenti, scop*amo la figlia di Staffelli (Rebecca, ndr.)” canta Mr. Rizzus, nome d’arte del trapper monzese Simone Rizzuto, in una canzone pubblicata nel 2019 sui social, al centro della polemica oggi. “Non sapevo esistesse questa canzone fino a che non ho visto sui social questo sconosciuto che cantava la frase su di me. Un incitamento alla violenza che ha scatenato in me molta paura perché istigava altre persone a farmi del male, ed è stata seguita da insulti e minacce di altri che avevano condiviso a catena”, ha affermato Rebecca Staffelli, figlia del famoso inviato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli. La 25enne, proprio a causa dell’oltraggiosa frase cantata da Mr. Rizzus, ha sporto denuncia contro il trapper monzese e un altro utente del web, Simone P. , di Tirano in provincia di Sondrio, colpevole di aver condiviso la canzone sui social. Il duplice processo è in corso al Tribunale di Monza. “Ho dovuto cambiare casa, avevo paura di uscire da sola”, riferisce la ragazza.
Secondo quanto ricostruito, la frase diffamatoria e sessista che ha per protagonista Rebecca Staffelli sarebbe nata in seguito a una polemica contro il padre, Valerio Staffelli, che, secondo Mr. Rizzus non avrebbe dovuto proporre, a Striscia la Notizia, dei servizi nei quali si poneva l’attenzione sulla suggestione, in alcuni brani della musica trap italiana, a favore dell’uso di sostanze stupefacenti. Il trapper monzese aveva reagito con minacce e frasi oltraggiose ai danni del noto inviato di Striscia che hanno poi coinvolto anche la sua sfera privata. Dalla denuncia della 25enne sono infatti nati due procedimenti contro Rizzuto: uno per stalking contro Valerio e Rebecca Staffelli e uno per diffamazione solo contro la donna.
Tra i bersagli di Rizzuto compare anche Vittorio Brumotti, altro volto noto di Striscia la Notizia, a cui era stata augurato “un bagno d’acido” da Rizzuto e da un collega del collettivo “Gang 20900” Jordan Jeffrey Baby, alias Jordan Tinti. Il violento augurio era scattato in seguito all’incursione di Brumotti alla stazione di Monza per documentare le attività di spaccio del luogo. Sul giovane pendono inoltre una condanna per atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata e una condotta per rapina aggravata contro un cameriere in centro a Monza per cui era stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione.
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