25 Ottobre 2023
Non chiederti come sia stato possibile: lo è stato e basta e tanto più lo è stato quanto meno è possibile. Il regime, lo Stato, questa volta con la maiuscola, si afferma affermandosi e se il prezzo è trascendere la legge positiva non meno di quella della logica, ebbene è un prezzo che lo Stato paga volentieri. Perché sa che i cittadini temono più la follia che la prepotenza e i sudditi obbediscono meglio alla pazzia che alla coercizione. Non chiederti come è stato possibile: c’è una pistola, che ha sparato, che ancora fuma; c’è un morto, lì stecchito in terra; c’è, evidentemente, una mano che ha sparato; ci sono, forse, complici; ma non c’è il colpevole, non ci sono correi, c’è uno ucciso da una revolverata ma non cè omicidio e c’è omicida, neanche per colpa, per disgrazia, niente. Non chiederti che senso abbia: Simenon, il creatore di Maigret, partirebbe forse dall’assurdo per dipanare una vicenda umana atroce, destinata forse all’ingiustizia, comunque a una morale, a una tragedia risolutiva. Ma la magistratura siciliana è più sottile, più bizantina se si vuole, non ha bisogno di morali, dice: c’è la pistola, c’è il morto, si chiama Paternò Stefano, fa il soldato della Marina, ha preso il vaccino e 12 ore dopo è morto perché gli sono scoppiati i polmoni ma il vaccino non è stato manomesso, non era difettoso, insomma ha fatto il suo effetto: “dunque” non ci sono effetti avversi, ovvero ci sono ma sono precisi, attesi, tipici di un preparato che “non presentava in sé alcuna anomalia” ed è stato regolarmente trasportato e conservato: “dunque” nessuno porta la colpa.
Non chiederti come è stato possibile: è così e basta, dice la magistratura, dice lo Stato. E che altro poteva dire? Che lo Stato si è sbagliato? Che il vaccino non era sicuro? Che poteva essere micidiale? T’immagini, franava come un muro un regime che dura da tre anni, che ancora dovrà durare, costruito con la malta del terrore, tenuto su coi mattoni della bugia e dell’antiscienza: e poi, a effetto domino, il più avverso di tutti, quanti sarebbero chiamati a rispondere? Perché qui di innocenti non ce n’è, dall’alto dei cieli delle istituzioni sino agl’inferi. No, no, meglio la morte senza volto, meglio il morto senza responsabilità e senza storia. La magistratura sicula è sottile, figlia della sicilitudine che tutto sa spiegare senza spiegare niente, che su tutto arzigogola e spande il suo fumo elegante, intelligentissima madre dei sofismi e dei paradossi: essendo leale, si permette persino di riconoscere che la morte per vaccino è certa, e che, volendo, “in teoria, un’ipotesi di responsabilità penale” a carico di AstraZeneca “potrebbe consistere nell’avere omesso di indicare” nelle avvertenze “la sussistenza di un rischio di potere sviluppare la sindrome respiratoria in soggetto positivo al Covid-19 sia pure asintomatico o paucisintomatico e, dunque, avere impedito al vaccinando di potere scegliere se sottoporsi precauzionalmente a tampone”, potendosi dunque “vaccinare in sicurezza” sulla base di “un consenso informato completo ed effettivo”. Sentite che parole rotonde, precise, che formule scrupolose, ampie come mantelli di luce velata, come specchi smerigliati: nulla è lasciato al caso, ogni dettaglio va contemplato per poter escludere l’unica conclusione in apparenza logica.
Ma, ancora una volta: trarne una responsabilità positiva, oggettiva e magari soggettiva, vorrebbe dire smentire lo Stato: se il marinaio Paterno aveva come padrone diretto lo Stato, e lo Stato non lo ha informato, lo ha convinto di potersi vaccinare “in sicurezza”, non è, pertanto, responsabile? Non è tenuto, lo Stato, a fornire ai suoi diretti servitori e quelli che tali considera indirettamente, anche se poi sarebbero i cittadini, le informazioni necessarie per scegliere?
No, assolutamente no. Perché altrimenti non si sarebbe vaccinato quasi nessuno e il ricatto con tanto di restrizioni anticostituzionali non reggeva. Lo confermano i sondaggi condotti posteriormente alle evidenze dei danni collaterali, degli effetti avversi; lo dimostra il crollo di convinzione che ha accolto la nuova campagna vaccinale. La verità è che siamo stati condotti alla somministrazione come ad un macello: obbligati in mille modi e, lì giunti, ci hanno chiesto solo: sei allergico a qualcosa? Come ti senti adesso? Comunque firma qua la liberatoria, se poi ci resti, cazzi tuoi. E, dopo la dose, di nuovo: come ti senti adesso? Bene, puoi andare.
Ma alla trasmissione di Byoblu “Che idea ti sei fatto” condotta da Virginia Camerieri, lunedì scorso lo scienziato Marco Cosentino ha avuto parole essenziali, non meno precise della sentenza siciliana: è assurdo, ha detto in sintesi, indurre uno già contaminato e guarito da Covid a vaccinarsi: non lo aiuta, non gli fornisce alcuna difesa che non abbia già e invece rappresenta un rischio, come largamente dimostrato, confermato, dalle risultanze mediche e farmacologiche di tutto il mondo. A meno che, ha poi precisato il medico, non si debba far passare la furbata di attribuire a una vaccinazione postuma, e inutile, l’immunità già guadagnata per vie naturali.
Questo ci hanno nascosto ed è il rovescio della medaglia: attribuire all’anticovid uno schermo già nel corredo genetico fa il paio con l’attribuire al Covid milioni di decessi per altre cause, sulle quali al massimo il Covid s’era innestato. Ma quelli come Cosentino passano in fama di negazionisti, quelli come Bassetti, che ad un famoso conduttore, appena contagiato e guarito di Covid, dicevano “Ma lei comunque si vaccini, male non le fa”, parlavano a nome della scienza. Scena avvenuta in diretta, del resto Bassetti e tutto il resto del circo virologo hanno ripetuto per due anni che il vaccino non aveva controindicazioni, più dosi se ne assumevano e meglio si stava, manco fosse stato un ricostituente, che facevano sviluppare i poteri da supereroe, che chi si poneva il problema del rischio era un infame, un rincoglionito, una vergogna per la scienza, un novax da isolare, da odiare, e per qualche lestofante della comunicazione perfino gente che doveva morire come insetti, gente da pregare si riducesse in poltiglia verde. A tanto arrivò un odio fanatico che non aveva niente da invidiare a quello del terrorismo islamista, e per il quale però nessuno ha mai pagato, nessuno pagherà se non col raddoppio degli ingaggi, delle vetrine. E questo sarebbe stato consento informato? No, non era né consenso né informato. Era ricatto disinformato. Chi fu a negare la realà, la verità?
E te lo immagini, se una sentenza avesse messo in discussione tutto questo? E la sentenza del gup di Siracusa, attenzione, conserva una maledetta puzza non tanto di polvere con cui coprire ciò che è stato, quanto quello che verrà: perché non smetteranno mai, perché nuovi lockdown attendono, siano legati a virus misteriosi, a fantomatici cambiamenti climatici, a guerre più o meno distanti, al traffico, al sistema sociale che premia e che punisce concedendo e ritirando la libertà come in Cina. Se ancora non ci siamo arrivati non è perché questo regime sia diverso, più buono, più saggio, più democratico del precedente, è solo perché le condizioni ancora non glielo permettono. Ma ci arriveremo e questa dello Stato che afferma e protegge se stesso con una sentenza sulla quale non interrogarsi, è la cosa che della follia fa più paura, che non è per il passato ma per il futuro.
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