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Casalbordino (CH), esplosione alla Sabino Esplodenti, 3 operai morti: sequestrata l'azienda

Tragedia in provincia di Chieti dove un'esplosione nell'aziena Sabino Esplodenti di Casalbordino è costata la vita a 3 operai. Nel 2020, nella stessa ditta, un incidente simile

13 Settembre 2023

Casalbordino, esplosione alla Sabino Esplodenti, 3 operai morti: sequestrata l'azienda teatina

Tragedia in provincia di Chieti, dove nella giornata di oggi, mercoledì 13 settembre un'esplosione nella fabbrica Sabino Esplodenti è costata la vita di tre operai. l'incidente è avvenuto nel comune di Casalbordino, in un'azienda operante nel settore dello smaltimento di materiale esplosivo e bonifiche.

Esplosione in una fabbrica in provincia di Chieti, morti 3 operai

Secondo le prime indiscrezioni, i tre operai lavoravano da tempo nell'azienda, molto nota nel territorio, specializzata nella bonifica di materiale esplosivo e nello smaltimento di polvere da sparo. Non sono ancora chiare le cause e la dinamica dell'esplosione. Aperta un'inchiesta e messa sotto sequestro la struttura.

La Sabino Esplodenti era già nota alle cronache nazionali a causa di un altro incidente drammaticamente simile a quello di oggi avvenuto nel dicembre del 2020. Anche allora, in seguito ad un'esplosione, erano deceduti tre operaiCarlo Spinelli, 54 anni; Paolo Pepe, 45 anni; Nicola Colameo, 46 anni. 

Immediatamente informato della tragedia, il proprietario dell'azienda, Gianluca Salvatore, sarebbe accorso da Roma (dove si trovava) alla volta del piccolo comune abruzzese, affidando all'avvocato Salvatore Augusto La Morgia il compito di riportare il proprio sconcerto per quanto avvenuto, in particolare alla luce delle precauzioni adottate in seguito all'incidente del 2020. 

Sul tema è intervenuto anche il Segretario della Cisl Abruzzo-Molise: "Dall'inizio dell'anno stiamo registrando in Abruzzo una pericolosa impennata degli incidenti, con troppi casi mortali. È ora di dire basta alle tragedie sul lavoro e dobbiamo fare un ulteriore sforzo sul fronte della sicurezza, per garantire e tutelare i lavoratori. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha denunciato che non stiamo facendo abbastanza per evitare morti sul lavoro: servono più controlli, ispettori, informazione e formazione, investimenti nella prevenzione. È un'emergenza sociale del Paese e dell'Abruzzo a cui, responsabilmente, dobbiamo dare risposte alle famiglie perché 'lavorare non è morire' e le vittime di oggi ci dimostrano che il problema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non è solo una questione legislativa, ma culturale ed economica".

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