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Perugia, ubriaco ai domiciliari confida alla polizia "esco quando voglio, guardia medica come scusa": disposto il carcere

L'uomo in palese stato di ebbrezza, ha confidato ai poliziotti di eludere le disposizioni del giudice di sorveglianza fingendo di aver bisogno della guardia medica: una confidenza che gli è costata il carcere

02 Agosto 2023

Perugia, ubriaco ai domiciliari confida alla polizia "esco quando voglio, guardia medica come scusa": disposto il carcere

Foto @Polizia di Stato

 

“In vino veritas” dicevano i latini e non si sbagliavano affatto, considerando l’avventura di un 50enne perugino finito in carcere, dopo aver confidato ai poliziotti il trucco utilizzato per eludere gli arresti domiciliari cui era sottoposto.

Il 50enne è stato così portato a Capanne, in esecuzione del provvedimento emesso dall'Ufficio di Sorveglianza di Perugia.

I fatti sono avvenuti due sere fa, quando l’uomo che stava scontando un residuo di pena ai domiciliari, ha chiamato il numero unico per le emergenze per segnalare un diverbio avuto con delle persone all’esterno della sua abitazione.

Perugia, Perugia, ubriaco ai domiciliari trovato fuori dalla propria abitazione

L’uomo, in “palese stato di ebbrezza” così come documentato dai poliziotti intervenuti sul posto, è stato trovato all’esterno del suo domicilio in violazione delle prescrizioni disposte dal tribunale di sorveglianza di Perugia.

Quando gli agenti glielo hanno fatto notare, il 50enne ha tirato fuori un asso dalla manica, il suo smartphone e davanti ai poliziotti ha composto nuovamente il numero unico per le emergenze. Alla risposta degli operatori dall’altra parte, il 50enne ha detto: “Ho bisogno di recarmi in guardia medica”.

La confidenza ai poliziotti

Chiusa la telefonata, l’uomo si è rivolto ai due poliziotti lì presenti e gli ha confidato che “seppur senza alcun reale bisogno”, era solito utilizzare questo trucchetto per poter contravvenire alle disposizioni del giudice.

Una scena surreale, dettata sicuramente dai fumi dell’alcol, che ha visto i due agenti segnalare immediatamente la situazione al tribunale di sorveglianza di Perugia.

Disposto l’accompagnamento in carcere

Il magistrato di turno, recepita la segnalazione, ha sospeso immediatamente nei confronti del 50enne, la misura degli arresti domiciliari, disponendo subito l’accompagnamento in carcere dell’uomo.

I poliziotti delle volanti della questura di Perugia, dunque, su ordine del giudice, si sono recati presso l’abitazione dell’uomo e gli hanno notificato il provvedimento in seguito al quale è stato accompagnato presso la casa circondariale di Capanne dove ora dovrà scontare la pena, alla quale andrà ad aggiungersi il reato di evasione.

 

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