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Venezia, gemma di età romana con l’incisione di una figura mitologica: la scoperta di uno scavo archeologico sommerso nella laguna

La pietra è stata ritrovata durante la terza campagna di scavo archeologico sul sito sommerso di età romana a Lio Piccolo (Cavallino-Treporti)

26 Luglio 2023

Venezia, gemma di età romana con l’incisione di una figura mitologica: la scoperta di uno scavo archeologico sommerso nella laguna

Fonte: Ansa

La laguna di Venezia ha restituito una preziosa gemma di agata incisa con una figura mitologica risalente all’età romana. La pietra è stata ritrovata durante la campagna di scavo archeologico sul sito sommerso di età romana a Lio Piccolo, nel comune di Cavallino-Treporti (Venezia) condotta dal Dipartimento di studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari. Un simile ritrovamento avvalora l’ipotesi che si tratti di un sito frequentato da romani benestanti.

La struttura era adibita alla conservazione delle ostriche prima del consumo

Le indagini subacquee hanno permesso di conoscere meglio la struttura con base di mattoni sesquipedali e pareti in tavole di legno di quercia del 1 - 2 secolo d.C. adibita alla conservazione di ostriche. La vasca, che giace a -350 cm sul livello medio del mare, contiene ancora centinaia di molluschi al suo interno ed è munita di paratoia in legno che doveva dividerla in almeno due ambienti. La collaborazione scientifica con il biologo Davide Tagliapietra (Cnr-ismar) e il geologo Paolo Mozzi (Università degli studi di Padova) ha permesso di identificare questa struttura come un bacino per la conservazione delle ostriche prima del consumo, presumibilmente sepolto dai sedimenti lagunari per un evento improvviso. Unico confronto possibile con questa singolare struttura è l'imponente peschiera, munita di piccolo ambiente per la conservazione di ostriche, scavato nel sito romano di Lac de Chapelles, port la Nautique, a Narbonne, in Francia.

Carlo Beltrame (Ca’ Foscari): “Grazie alla vasca è possibile studiare le variazioni del mare”

“A fianco di questo impianto sono presenti una pavimentazione in mattoni posata su pali, moltissimi frammenti di affresco di pregio e alcuni frammenti di mosaico bianco e nero che, negli anni ottanta, hanno spinto lo scopritore di questo sito, l'archeologo amatore Ernesto Canal, ad interpretarlo come una villa di pregio”, ha spiegato il direttore del Dipartimento, Carlo Beltrame. “La vasca e i piani pavimentali offrono un marker prezioso, perché  ben datato, per lo studio delle variazioni del mare e della subsidenza locale”. “L'archeologia sta continuando a darci risposte scoprendo le nostre radici”, ha sottolineato l’assessore alla cultura del Comune di Cavallino Treporti, Alberto Ballarin. “Il ritrovamento della preziosa gemma di agata è un altro tassello che conferma l'importanza di continuare a finanziare progetti di ricerca al fine di delineare un’identità al passato del territorio e della comunità di Cavallino-Treporti. La collaborazione con Beltrame si sta concretizzando anche con la divulgazione scientifica delle scoperte archeologiche subacquee della laguna nord. Ci fa molto piacere che abbia colto il nostro invito a partecipare agli incontri pubblici con la cittadinanza per condividere l'esperienza e l’attività degli scavi”.

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