17 Luglio 2023
La Procura della Repubblica di Gela ha richiesto il rinvio a giudizio di un animatore e catechista, accusato di atti sessuali su un minorenne per un periodo di sei anni. Quest'uomo era un assiduo frequentatore e figura di spicco di una parrocchia della città. Sorprendentemente, il parroco era a conoscenza delle violenze, ma non ha preso alcuna misura per rimuovere il catechista dalla sua posizione.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura e condotte dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e dal Commissariato di Gela. Il caso è emerso nel 2022, quando la giovane vittima ha testimoniato in un diverso procedimento penale coinvolgente un altro soggetto, denunciando gli abusi subiti a partire dall'età di dodici anni, protrattisi per sei lunghi anni.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il minore avrebbe conosciuto il catechista, che era dieci anni più grande di lui, durante la frequentazione di una chiesa a Gela. Sfruttando il suo ruolo educativo e di riferimento all'interno della parrocchia, il catechista avrebbe costretto il giovane a compiere atti sessuali. La vittima avrebbe informato il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, che a sua volta era stato precedentemente informato da un altro sacerdote. Anche il parroco di una delle chiese di Gela era al corrente dei fatti, ma nonostante ciò, il catechista è rimasto al suo posto. Va ricordato che monsignor Gisana è già coinvolto nell'inchiesta sui casi di pedofilia e abusi che riguardano il sacerdote Don Giuseppe Rugolo.
Si è scoperto che l'indagato aveva pieno accesso alle chiavi dei locali, poiché era responsabile dell'allestimento delle funzioni religiose e delle cerimonie. Le indagini hanno compreso intercettazioni, analisi dei profili social dei soggetti coinvolti e l'audizione di numerose persone informate dei fatti. Grazie a queste attività investigative, sono stati raccolti elementi di prova consistenti a sostegno delle accuse. Ciò ha portato alla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari e, di recente, alla richiesta di rinvio a giudizio formulata al Giudice per l'Udienza Preliminare.
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