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Salvatore Parolisi, permessi revocati dopo intervista a Chi l’ha visto: “Pena ingiusta”. Il tribunale: “Non ha compreso il peso della condanna”

Per il Tribunale di Sorveglianza non ha ancora completato il percorso introspettivo che gli permette il reinserimento nella società

14 Luglio 2023

Salvatore Parolisi, permessi revocati dopo intervista a Chi l’ha visto: “Pena ingiusta”. Il tribunale: “Non ha compreso il peso della condanna”

foto @facebook

 

La libertà di Salvatore Parolisi, in carcere per l’omicidio della moglie Melania Rea, è durata poche ore: giusto il tempo di rilasciare un’intervista al programma Chi l’ha visto? Che gli è costata la revoca di tutti i permessi premio.

L’ex Caporal Maggiore dell’Esercito aveva ottenuto una serie di permessi premio fino al mese di ottobre, per prestare opera di volontariato in una parrocchia. Tuttavia, in seguito alle dichiarazioni rilasciate nell’intervista, è stato ritenuto dal Tribunale di Sorveglianza “non pronto” per il reinserimento nella società, in quanto "non ha ancora fatto quel lavoro introspettivo e non ha compreso la valenza dei permessi premio".

Salvatore Parolisi, le frasi che hanno fatto discutere

"Ho tradito Melania più volte, ma non l'ho uccisa. E con Ludovica era una solo una scappatella", aveva dichiarato Parolisi. "Le davo ogni mese 500 euro sui 1.300 che guadagnavo: se non è amore questo".

Aveva poi anche commentato la condanna a 20 anni, parlando di condanna ingiusta: “Da uomo, da militare, da padre soprattutto, tu (rivolgendosi al giudice ndr) mi devi dare l’ergastolo, mi butti la chiave e non mi fai uscire più, se dici che io ho fatto una cosa del genere, e me lo provi, però. Perché a me non me lo hanno mai provato”.

Le motivazioni del tribunale

Frasi che non sono piaciute al tribunale di sorveglianza che ha così motivato il provvedimento con cui sono stati revocati i permessi: “contenuto e tono dell’intervista dimostrano che non ha ancora fatto quel lavoro introspettivo che dovrebbe portarlo a comprendere ed accettare la pena per arrivare al reinserimento nella società. Invece, con parole che sono in linea con il vissuto di chi ritiene di essere stato ingiustamente condannato, dimostra che non ha compreso il significato e la valenza dei permessi premio che, con la loro funzione pedagogico-propulsiva, hanno l’obiettivo di accompagnare il condannato in un percorso di reinserimento e riabilitazione sociale graduale e concreto”.

La revoca avviene quindi per permettere a Parolisi, secondo il tribunale di sorveglianza presieduto da Giovanna Di Rosa, di “stimolare una approfondita riflessione e consentire una sua ulteriore osservazione”.

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