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Strage di Cadore, Angelika Hutter ricoverata in psichiatria, minacce di morte al difensore: “Deve fare la stessa fine delle vittime”

Convalidato il fermo della 31enne tedesca alla guida dell'Audi che ha investito e ucciso tre persone, tra cui un bimbo di 2 anni. Avvocato difensore della donna bersagliato sui social

10 Luglio 2023

Incidente Belluno

Fonte: Vigili del Fuoco

È stata interrogata questa mattina in carcere Angelika Hutter, la 31enne tedesca responsabile della strage di Santo Stefano di Cadore in cui sono morti Mariagrazia Zuin di 65 anni, Marco Antonello di 48 e il piccolo Mattia di soli due anni.

La donna, alla guida di un’Audi che ad alta velocità ha colpito in pieno la famigliola, durante l’interrogatorio di garanzia ha detto di non ricordare nulla e di essere in un baratro.

Il fermo, con l’accusa di omicidio stradale plurimo è stato convalidato e la donna è ora ricoverata in psichiatria all’ospedale di Venezia.

All’interrogatorio, avvenuto in via telematica dalla stanza di ospedale in cui la 31enne è ricoverata, era presente il legale difensore d’ufficio e un interprete messo a disposizione del consolato tedesco.

Minacce sui social all’avvocato difensore della 31enne

Proprio in queste ore, il suo avvocato difensore Giuseppe Triolo, è stato preso di mira sui social. In molti tra gli utenti lo hanno insultato e minacciato per aver difeso la 31enne.

“Ma ce l’ha una coscienza? Come fa a difenderla”, ha scritto un utente. Ancora un’altra scrive: “dovrebbe fare la stessa fine delle vittime”.

Angelika sta combattendo una battaglia interiore perché si sente addosso la responsabilità di aver ammazzato tre persone – fa sapere l’avvocato Triolo - Fa continuamente riferimento a quel “baratro” ma non ricorda nulla dell’incidente, come avesse rimosso ogni cosa, come se lei non ci fosse stata” ha concluso Triolo al quale è arrivata la solidarietà del presidente della Camera Penale di Belluno.

La solidarietà della Camera penale di Belluno

“Piena solidarietà del presidente della Camera Penale bellunese all’avvocato Triolo per gli attacchi a lui giunti via social per aver preso la difesa dell’imputata – scrivono in una nota - Ricordo i principi fondamentali del diritto di difesa - prosegue -, anche costituzionalmente garantiti dall’articolo 24. E ricordo che va assicurata una difesa che garantisca i principi del ragionevole giudizio anche nei reati più efferati quando la colpa sembra già acclarata”.

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