05 Luglio 2023
La Corte d'Assise d'Appello di Roma ha confermato la condanna a 23 anni per Rassoul Bissoultanov, cittadino ceceno, colpevole dell'omicidio di Niccolò Ciatti. Il giovane toscano, all'epoca 22enne, perse la vita in seguito a un violento pestaggio avvenuto davanti a una discoteca spagnola nel 2017. Il padre della vittima, Luigi Ciatti, si è detto profondamente deluso dalla sentenza, affermando che "c'è qualcosa che non va in questa giustizia, soprattutto spagnola ma anche italiana, così poco sensibile e che non ci rappresenta".
Le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti all'uscita del locale lasciavano pochi dubbi sulla natura brutale dell'aggressione subita da Niccolò Ciatti. I video mostravano chiaramente l'accerchiamento del giovane da parte di Movsar Magomadov e Rassoul Bissoultanov, entrambi di origine cecena. Nonostante la presenza di numerosi spettatori, nessuno intervenne per separare i contendenti durante la rissa che, anziché placarsi, veniva ripresa e condivisa sui social network. La situazione degenerò ulteriormente quando Bissoultanov sferrò un calcio mortale a Niccolò, ormai a terra.
L'arresto di Bissoultanov avvenne poco dopo l'aggressione, mentre Magomadov fu catturato solo di recente, a seguito di un mandato di arresto europeo emesso dalla procura di Roma. Nonostante l'assenza di collaborazione da parte dell'imputato, la giustizia italiana è riuscita a fare luce su questo caso, confermando la condanna inflitta a Bissoultanov per l'omicidio di Niccolò Ciatti.
Tuttavia, Luigi Ciatti, padre della vittima, ha espresso la sua delusione per il fatto che le aggravanti non siano state riconosciute, considerandolo un "cattivo segnale per un ragazzo ucciso in quel modo" e sottolineando l'importanza di una giustizia equa e sensibile. "Chi commette certi crimini deve pagare, e non scordiamoci che l'imputato, oramai riconosciuto colpevole, è libero perché fuggito e nessuno lo cerca. Continua la sua vita, mentre a Niccolò gliel'ha tolta", ha dichiarato Ciatti visibilmente commosso. Il padre della vittima ha sottolineato la mancanza di una giustizia terrena che possa restituire loro ciò che è stato loro strappato e ha concluso dicendo: "Ora aspettiamo di raggiungere il nostro Niccolò".
L'omicidio di Niccolò Ciatti rimane una dolorosa ferita per i suoi cari, che si trovano ad affrontare la mancanza del loro giovane figlio e a confrontarsi con un sistema giudiziario che, secondo loro, non ha saputo garantire la giustizia che Niccolò avrebbe meritato.
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