29 Giugno 2023
Fulvio Filace, fonte: Twitter @ultimoranet
Fulvio Filace non ce l'ha fatta. Lo studente dell’università Federico II di Napoli presente nell'auto ibrida esplosa a Napoli è morto nella notte all'ospedale Cardarelli. Un'altra vittima dopo la morte di Maria Vittoria Prati, la ricercatrice 66enne del CNR presente a bordo assieme a Filace. Entrambi stavano svolgendo i test su strada dell’auto prototipo “LifeSave”.
Le condizioni di Fulvio Filace, il giovane tirocinante presente a bordo dell'auto ibrida erano apparse da subito critiche. Aveva ustioni di terzo grado sul 70% del corpo e i bronchi occlusi, danni troppo grandi per poter pensare ad una ripresa. Era stato ricoverato in gravi condizioni al Cardarelli ma si è spento nella notte. Stessa sorte che pochi giorni prima era toccata a Maria Vittoria Prati, la 66enne che riportò ustioni addirittura superiori a quelle di Filace, di primo grado sul 90 per cento del corpo.
Fulvio, originario di San Giorgio a Cremano, aveva conseguito la laurea triennale nel 2021. Era il primo di tre figli di un’impiegata e di un agente di commercio. La famiglia chiede giustizia ed ammette: "Mio figlio è stato sempre uno prudente. Ha sempre fatto il suo dovere, attento e scrupoloso. Quali domande ci dobbiamo fare adesso? Non lo so". La madre è inconsolabile: "Era con i professori più bravi, i migliori, chi poteva immaginare tutto questo? Io spero solo che lui esca da qui. Dopo tutto quello che ha subìto. Poi la magistratura, la legge, gli altri vedranno quali risposte ci devono dare, chissà quando, come. Per noi tutto è cambiato".
La vettura utilizzata dai due faceva parte di un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori: era un progetto sperimentale per la conversione delle auto convenzionali in veicoli ibridi-solari ma un'esplosione in tangenziale ha fatto saltare in aria tutto. Ora si indaga per scoprire cosa abbia scaturito un incendio di tali porzioni. Il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha già avviato un'indagine interna, stessa cosa fatta dall'istituto di ricerche sulla combustione a Napoli.
Da possibili guasti dell'auto alla presenza di bombole a bordo. Sono le ipotesi principali che al momento fanno pensare all'esplosione che ha causato due morti in tangenziale a Napoli. A bordo vi erano infatti delle bombole dal contenuto ancora non definito, le quali potrebbero essere state innescate dal caldo o da una scintilla. Ma è comunque l'ipotesi meno accreditata rispetto a possibili guasti interni del prototipo.
Nessuna collisione invece con altre vetture, l'auto sperimentale non ha urtato con nessuno.
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