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Esplosione auto sperimentale a Napoli, morta Maria Vittoria Prati: la ricercatrice del CNR aveva 66 anni

Morta Maria Vittoria Prati, 66 anni, ricercatrice del Cnr, a seguito dell’esplosione dell’auto sperimentale su cui si trovava

27 Giugno 2023

Esplosione auto sperimentale a Napoli, morta Maria Vittoria Prati: la ricercatrice del CNR aveva 66 anni

Non ce l’ha fatta Maria Vittoria Prati, ricercatrice 66enne del Cnr che lo scorso venerdì aveva avuto un incidente sulla tangenziale di Napoli a bordo di un’auto sperimentale. Le condizioni della ricercatrice erano apparse da subito molto gravi dai medici del Cardarelli dove era stata prontamente trasportata e dove è avvenuto il decesso; aveva riportato ustioni di primo grado sul 90 per cento del corpo.

Un nome di riferimento nel campo della ricerca e dello studio delle emissioni e dell'utilizzo di combustibili alternativi

Maria Vittoria Prati era considerata un nome illustre nel campo della ricerca e dello studio delle emissioni e dell’utilizzo di combustibili alternativi. La vettura sulla quale si trovava, infatti, era un’auto sperimentale ad alimentazione ibrida (gasolio più energia proveniente da un pannello solare).

La ricercatrice non era però da sola a bordo, ma con lei c’era anche il laureando tirocinante 25enne Fulvio Filace, anche lui ricoverato dopo l'incidente nel reparto grandi ustionati del Cardarelli. Proprio oggi il giovane è stato sottoposto ad un intervento chirurgico e domani è in programma per lui una nuova operazione. La sua prognosi rimane comunque ancora riservata.

Sulle cause dell’incidente indaga la procura di Napoli

La procura di Napoli ha aperto un’inchiesta, per ora ancora contro ignoti, sull’incidente per capire le cause che hanno portato all’esplosione della vettura. E’ stato inoltre disposto anche il sequestro di una vettura gemella a quella andata distrutta, una Volkswagen Polo Tdi, prototipo utilizzato nell'ambito di un progetto denominato "Life-Save" finalizzato a testare la possibilità di abbinare un motore elettrico con batterie alimentate da pannelli solari a vetture dotate di un propulsore termico con l'obiettivo di ridurre le emissioni ambientali.

Da quanto emerso dai primi rilievi, l’esplosione sarebbe stata causata dal contenuto di alcune bombole che erano a bordo, il cui contenuto rimane ancora ignoto. Sarà una relazione dei vigili del fuoco a determinare la tipologia di gas che contenevano.

La vettura gemella a quella andata distrutta servirà per capire cosa può essere andato storto

L’auto gemella, sequestrata dagli inquirenti della stradale di Fisciano, servirà per effettuare analisi e comparazioni per capire cosa può aver causato l’esplosione e la morte della ricercatrice. L'università di Salerno, indicata da alcune fonti come intestataria della vettura distrutta, ha smentito oggi tale circostanza. In ogni caso Francesco Emilio Borrelli (Avs) continua a seguire da vicino la vicenda  sollecitando chiarezza sui lati ancora oscuri dell'incidente e annunciando una interrogazione parlamentare.

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