28 Giugno 2023
Christian Di Gioia foto @facebook
Non si placano le polemiche e le minacce di morte nei confronti dei carabinieri di Bari, dopo la morte di Christian Di Gioia, il 27enne rimasto ucciso in un incidente stradale la scorsa settimana, mentre si trovava a bordo della sua moto.
Secondo quanto diffuso da amici del giovane, il 27enne sarebbe finito fuori strada dopo essere stato inseguito da una gazzella dei carabinieri perché non si era fermato all’alt. Da qui è iniziata la scia di minacce che ha fatto seguito al corteo funebre contro mano, seguito da diversi scooter, davanti al carcere di Bari.
Un corteo che, come dichiarato dal sindaco di Bari e presidente di Anci Antonio Decaro, “assume i contorni di un simbolismo criminale”. Per la sorella della vittima invece, che ha affidato uno sfogo in un lungo post sui social, quel corteo forse sbagliato, non è un atto mafioso, bensì il gesto “di ragazzi che hanno un cuore enorme”.
Le Polizia Locale che ha effettuato i rilievi sul luogo dell’incidente e indaga sul caso, ha escluso tuttavia un coinvolgimento di altre vetture nel sinistro, smentendo di fatto la tesi secondo la quale il giovane avrebbe perso il controllo del mezzo a causa dell’inseguimento da parte dei carabinieri.
Intanto le minacce sono proseguite e pure in maniera pesante. Due militari sarebbero stati presi di mira, prima con sfottò plateali, poi minacce di morte, in seguito con la distruzione del lunotto posteriore della gazzella. Per questo episodio sono finiti ai domiciliari un 57enne e un 64enne di Poggiofranco, entrambi con precedenti.
Sulla vicenda è intervenuto il segretario regionale Puglia del Nuovo Sindacato Carabinieri, Nicola Magno: “Sono in corso le indagini da parte della magistratura. Chiediamo loro risposte in tempi brevi e, perché no, la divulgazione di quella parte delle immagini di videosorveglianza che scagiona senza ombra di dubbio un possibile coinvolgimento da parte di un qualsiasi mezzo, soprattutto militare, così come ribadito dagli investigatori”.
Per Magno, le minacce ai militari "riconfermano che vi è una conclamata e paradossale criticità di sicurezza nelle strade di Bari, laddove, la parte marcia, si prende gioco dei servitori dello Stato, come se fossero al di sopra della legge, intoccabili. Inutile negare che siamo spesso strumentalizzati e fatti passare come l'anello debole della catena - conclude Magno - c'è chi vorrebbe l'Esercito per le strade, in supporto alle forze dell'ordine, ovviando così al problema della reale necessità di rafforzare gli organici".
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