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Alfredo Cospito condannato a 23 anni per l'attentato alla scuola allievi Carabinieri di Fossano. Niente ergastolo a causa dell'attenuante della lieve entità, ma resta al 41bis

L'anarchico Alfredo Cospito è stato condannato dalla Corte d'Appello di Torino a 23 anni di carcere per l'attentato alla scuola allievi Carabinieri di Fossano. Ad escludere l'ergastolo, l'attenuante della lieve entità dei danni

26 Giugno 2023

Alfredo Cospito condannato a 23 anni per l'attentato alla scuola allievi Carabinieri di Fossano. Niente ergastolo a causa dell'attenuante della live entità

Alfredo Cospito, fonte: Twitter @letibarletta

La Corte d’Assise d’Appello di Torino si è infine pronunciata su Alfredo Cospito, l’anarchico che il 6 giugno 2006 ha piazzato degli ordigni artigianali nei pressi della scuola allievi Carabinieri di Fossano. Cospito è stato condannato a 23 anni di carcere, mentre Anna Beniamino, ex compagna dell’anarchico e sua complice, ha ricevuto una pena di 17 anni e 9 mesi.

Condannato a 23 anni l’anarchico Cospito, esclusa l’ipotesi ergastolo per l’attenuante della lieve entità

Una sentenza, quella rivolta ai due insurrezionalisti, che ha infine escluso l’ergastolo, pena considerata esagerata per un attentato che non aveva provocato morti o feriti. Alessandra Bassi, che ha presieduto la Corte d’appello, ha considerato quindi, nella promulgazione della sentenza, l’attenuante data dalla lieve entità dei danni, rifiutando il carcere a vita proposto dalla Procura Generale, pur riconoscendo l’accusa di “strage politica”.

Cospito e Beniamino, in pratica, hanno sì cercato di fare una strage di allievi Carabinieri, ma non essendo stati sufficientemente capaci di portare a compimento il proprio disegno, evitano l’ergastolo.

Durante il procedimento in corso oggi, lunedì 26 giugno, Cospito, che ha passato gli ultimi mesi (molti dei quali in sciopero della fame) in regime di 41 bis presso il carcere di Sassari, si è espresso più volte contro le accuse rivoltegli: “Non c'è nessuna prova che noi abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano. Questo è un processo alle idee. Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, perché gli anarchici non sono lo Stato”.

Per la prima volta dall’inizio dei processi a suo carico, poi, ha rigettato le accuse di coinvolgimento del suddetto attentato, finora orgogliosamente rivendicato: “In vent'anni di attentati di sigle anarchiche non c'è mai stato un morto. Chiaramente erano tutti attentati dimostrativi”. Parole in realtà inutili, è la stessa presidente Bassi a ricordarlo, perché la sua responsabilità nell’attentato di Fossano era già stata dimostrata: il procedimento del 26 giugno ha semplicemente riguardato il calcolo della pena e non incide sul regime del 41bis al quale attualmente l'anarchico è sottoposto. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, il legale di Cospito ha presentato altre due istanze al Tribunale di sorveglianza di Roma che si esprimerà in autonomo. 

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