17 Giugno 2023
foto @AdnKronos
Sono iniziate alle 7 questa mattina le operazioni di sgombero dell’ex hotel Astor a Firenze, lo stabile occupato abusivamente da rumeni e peruviani, in cui viveva la piccola Kata, la bambina di cinque anni scomparsa nel nulla da una settimana e della quale si sono perse le tracce. Lo stabile è stato poi sottoposto a sequestro preventivo.
Le attività di sgombero sono condotte e coordinate dalla Questura e dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Firenze, mentre la risistemazione delle famiglie è a cura dei servizi sociali del comune di Firenze. Nel corso delle indagini più volte i carabinieri, anche con le unità cinofile, hanno perquisito l'ex hotel alla ricerca della bambina o di indizi. Perquisizioni sono state effettuate anche nell'edificio confinante, ma non hanno dato alcun esito positivo.
Nel frattempo le vie Maragliano, Boccherini e Monteverdi sono state chiuse al traffico per permettere le operazioni in sicurezza. Nello stabile vivono circa 100 persone, tra cui 40 bambini che saranno ospitati in un centro di accoglienza predisposto dal comune di Firenze.
Lo sgombero è stato così motivato dalla Procura della Repubblica di Firenze: “Sussiste il pericolo che il protrarsi dell'occupazione agevoli o protragga le conseguenze del reato contestato o agevoli la commissione di altri reati” hanno scritto in una nota.
Dopo le operazioni di sgombero, lo stabile è stato sottoposto a sequestro preventivo così come previsto nel decreto di sequestro emesso dal gip di Firenze, su richiesta della Dda.
"I sopralluoghi compiuti dalla polizia giudiziaria, in occasione del tentato omicidio del 28 maggio 2023 e, successivamente, dell’ipotizzato sequestro di persona a scopo di estorsione di Mia Kataleya Chiclio Alvarez del 10 giugno 2023, hanno confermato – fa sapere in una nota la Procura di Firenze - la presenza nell’immobile di numerosi nuclei familiari. Si è ipotizzato il delitto di invasione di edifici.
Kata è scomparsa dal cortile dell’ex hotel Astor nel primo pomeriggio di sabato scorso. La bambina stava giocando con degli amichetti, quando improvvisamente è sparita nel nulla. Viveva nello stabile con la mamma e il fratellino. La donna ha più volte lanciato appelli disperati, sostenendo di sapere chi avesse potuto rapire la figlia, per poi tentare anche il suicidio ingerendo della candeggina.
Stessa sorte è toccata al papà della piccola che al momento della scomparsa era detenuto in carcere per reati contro il patrimonio: appresa la notizia della scomparsa della figlia, ha ingerito del detersivo ed è stato trasportato in ospedale per essere sottoposto a lavanda gastrica. Qualche giorno fa, su istanza del suo avvocato, è stato scarcerato per stare vicino alla famiglia.
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