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Berlusconi, eredità e testamento, a chi andrà la quota del 33% del patrimonio e il rischio faida Agnelli-Elkann

A funerali terminati, avanzano le prime ipotesi sul testamento e la distribuzione delle quote ereditarie del Cav

14 Giugno 2023

Berlusconi, l'eredità, il tes

Marta Fascina e Silvio Berlusconi - foto @Lapresse

I funerali di Silvio Berlusconi si sono appena conclusi e adesso si inizia a parlare di eredità e della possibilità o meno che il Cav abbia lasciato un testamento, circostanza che non è stata ancora confermata né smentita.

A quanto pare, come ricostruisce il Corriere, l’assemblea di Fininvest prevista a fine giugno su budget e programmi, potrebbe presentare una struttura già impostata per quanto riguarda i bilanci e gli assetti dell’azienda. Cosa succederà? Resterà tutto com’è o ci saranno dei cambiamenti? Queste sono le domande principali.

Stando ai numerosi rumors circolati dopo la morte dell’ex premier e presidente di Forza Italia, Berlusconi avrebbe avuto delle ultime volontà e al contempo, avrebbe equilibrato e ponderato tutto per evitare – come ha scritto il Corriere - uno scenario alla Agnelli-Elkann.

La percentuale del 33%

Nonostante ciò si parla di una percentuale al 33%. Cioè, come riporta il Corriere, la quota disponibile per chi non ha coniuge ma più figli (5 in totale). Ciò significa grosso modo 1,3 miliardi dei 4 miliardi complessivi, calcolando partecipazioni azionarie e immobili. Altro discorso, sono opere d’arte e beni non registrati che sfuggono a una classificazione e valutazione. Ma in quel 33% dovrebbe rientrare anche la quota Fininvest.

Semplificando, scrive ancora il Corriere, poiché il fondatore deteneva il 61% questo significa che circa il 40% viene assegnato in automatico ai figli (8% a testa) che sono gli unici altri azionisti della holding alla testa del gruppo. Il risultato è che già oggi Marina e Pier Silvio hanno poco meno del 16% ciascuno (32% cumulato), mentre i tre figli del secondo matrimonio con Veronica Lario (Barbara, Luigi ed Eleonora) vanno complessivamente al 46% e dunque raggiungono la quota di maggioranza relativa. Per dare un’idea terra terra: il dividendo l’anno scorso era stato di 150 milioni da distribuire in percentuale sul capitale.

Marta Fascina e il suo ruolo nell’eredità

Resta poi la questione Marta Fascina, la compagna di Berlusconi in questi ultimi anni. Stando a quanto ipotizzano alcuni amici storici del Cav, tra cui Fedele Confalonieri e Adriano Galliani, la Fascina potrebbe rientrare in quel 20% che resta nella ripartizione tra il 32% e il 46%. Resteranno solo ipotesi fino alla pubblicazione del testamento, considerando anche il fatto che nessun membro esterno alla famiglia Berlusconi, è mai entrato nel Capitale di Fininvest.

Tutta via, come riporta il corriere, c’è però un precedente: nell’estate 2022 la H14, la holding dei tre figli più giovani, è stata divisa in due con un’operazione da 340 milioni. La scissione trasferiva una parte consistente del patrimonio in una nuova società mantenendo nella vecchia la quota Fininvest che così veniva isolata. L’obiettivo era (anche) “trasferire” nella nuova società i tre manager esterni in possesso di sfp di H14 (strumenti finanziari partecipativi, un surrogato delle azioni) e allontanare “contaminazioni” in Fininvest. Se perciò la linea è quella della “purezza” berlusconiana allora la distribuzione del 33% farà leva su altri beni del “consolidato ereditario”. E qui le ville hanno un peso rilevante.

 

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