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Addio a Helmut Berger, morto a Salisburgo l'attore amato da Luchino Visconti. Aveva 78 anni

Lo chiamavano "l'uomo più bello del mondo", per anni nascose la sua storia d'amore con Luchino Visconti. L'attore Helmut Berger è morto oggi a Salisburgo, aveva quasi 79 anni

18 Maggio 2023

Chi è Helmut Berger, l'attore amato da Luchino Visconti morto oggi a Salisburgo

È morto in queste ore a Salisburgo Helmut Berger, l’attore definito “l’uomo più bello del mondo”. A fine mese avrebbe compiuto 79 anni. Nella sua vita, film immortali e l’amore per il regista Luchino Visconti.

Morto a Salisburgo Helmut Berger, “l’uomo più bello del mondo”

Immortali i ruoli da lui interpretati, da Alberto Finzi-Contini ne Il Giardino dei Finzi-Contini al Martin von Essenbeck nella Caduta degli Angeli. Helmut Berger è morto in queste ore a Salisburgo. Lo chiamavano “l’uomo più bello del mondo” e “il diavolo dal viso d’angelo”, quel ragazzo austriaco che a soli 18 anni lascia la città natale di Bad Ischl, in cui era nato il 29 maggio 1944, per trasferirsi in Italia.

Helmut Berger, una vita di fronte alla cinepresa

In Italia cerca fortuna come modello, e allo stesso tempo si impegna nello studio all’Università di Perugia. Intraprende la carriera d’attore, fino a quando, nel 1964, un incontro gli cambia la vita. Sono in corso le riprese del film Vaghe stelle dell’orsa quando incontra il regista Luchino Visconti. I due si innamorano, ma per lungo tempo la relazione omosessuale viene tenuta segreta. Secondo chi li ha conosciuti, era Helmut a non volere che la notizia si diffondesse. I due iniziano anche una lunga collaborazione professionale: nel 1967 Visconti lo dirige nel film La strega; due anni dopo è la volta del capolavoro La caduta degli dei, per il quale Helmut riceve la sua prima nomination ai Golden Globe. L’uomo più bello del mondo lavora poi con Vittorio de Sica ne Il giardino dei Finzi-Contini, del 1970, e nel film-cult Salon Kitty di Tinto Brass.

Vennero poi gli anni del declino, introdotti dalla morte, nel 1976, dell’amato Luchino Visconti, a cui seguì un lungo periodo di depressione e decadenza psicofisica. Nel 1990 un’altra partecipazione in un’opera di primo piano, è Frederick Keinzszig, il ricco banchiere svizzero de Il Padrino – Parte III di Francis Ford Coppola. Due anni dopo, nel 1992, un’altra fiammata di riflettori, questa volta, l’ultima, per un video scandalo con Madonna.

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