02 Maggio 2023
Fonte: Getty Images
Fame, protesta, forse a sua volta manifestazione artistica. Sono diverse le motivazioni date all’iniziativa di un giovane studente sudcoreano, che al Leem Museum of Art di Seul ha pensato di gustare a pieno un’opera dell’artista italiano Maurizio Cattelan. Letteralmente. Perché l’opera in questione è Comedian, un’installazione composta da una banana attaccata ad un muro con del nastro adesivo. Il ragazzo, trovandosela davanti, ha suggerito ad un amico di fargli un video. Ha quindi staccato la banana per poi mangiarla in pochi istanti.
Il gesto è ormai apparso su tutte le testate globali, attraversando ogni possibile punto dello spettro delle emozioni umane. Le reazioni dominanti, tuttavia, oscillano tra l’ira funesta e le vesti strappate per l’ennesimo attentato all’arte, ed il divertimento nato dal rovesciamento valoriale dato all’opera, per il quale, ha fatto sapere il museo, non verrà chiesto alcun risarcimento visto che in ogni caso la banana andrebbe sostituita ogni due o tre giorni. Nessun danno milionario, quindi, ma restano le domande su cosa abbia spinto il giovane a tanta audacia. Noh Huyn-Soo, questo il nome del ragazzo, avrebbe affermato che quella mattina non aveva fatto colazione: “Avevo fame”. Dopo l’impresa, sempre a favore della telecamera dell’amico, Noh ha riattaccato la buccia al muro, per poi concludere lo spettacolo con un inchino sulle note delle urla arrabbiate degli altri visitatori del museo. Successivamente, parlando con i media locali, Noh avrebbe dichiarato che si sia trattato di una forma di ribellione contro una certa autorità. Di quale autorità si parli - a meno che non sia Cattelan, ma sembra improbabile - difficile dire.
Non è la prima volta che le opere dell’italiano diventano merende. Già nel 2019 la banana di Cattellan era stata mangiata da un altro artista, David Datuna, alla fiera Art Basel di Miami. Datuna aveva giustificato il gesto riferendo di aver voluto fare di Comedian il soggetto per un’ulteriore performance artistica, dall’esplicativo titolo di Hungry Artist, artista affamato. Anche all’ora non venne chiesto alcun risarcimento dagli organi curatori o dall’artista, in quanto, aveva spiegato il direttore di una delle gallerie della fiera, Lucien Terras: “Il suo valore risiede nell’idea”. Il valore dell’idea in questione, stando a quanto la comprò l’Art Basel, ammonta ad almeno 120 mila dollari. Un pasto costoso per Datuna e Noh.
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