16 Aprile 2023
Rosa e Olindo, fonte: Twitter @FrancoScarsell2
Olindo Romano e Rosa Bazzi sarebbero "innocenti" e ci sono prove che "li scagionano". La strage di Erba torna in auge con il pg di Milano Cuno Tarfusser che ha chiesto di riaprire il caso, complici, a dir suo, le mancate prove di colpevolezza a carico dei due che stanno scontando l'ergastolo. L'11 dicembre 2006 andava in scena uno dei casi di cronaca più eclatanti del nostro Paese con la morte di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk di soli 2 anni, Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Errori e forzature nel processo a carico dei due, considerati dall'origine i responsabili della tragedia. Un caso che, a distanza di 17 anni potrebbe clamorosamente riaprirsi.
Olindo Romano e Rosa Bazzi innocenti? È la tesi del pg di Milano in merito alla Strage di Erba che nel suo documento di 58 pagine fa emergere nuovi dettagli che scagionerebbero i due. Dito puntato contro l'accusa colpevole di forzature nei tre gradi di giudizio. Chiesto alla corte d'Appello di Brescia di rinnovare l'istruzione dibattimentale "per quanto riguarda la strage di Erba", nonchè di esaminare i "57 consulenti tecnici che hanno redatto e sottoscritto le consulenze tecniche sulle modalità, le tecnologie, gli accertamenti da loro effettuati e sui risultati cui sono giunti, e voglia disporre, previa acquisizione degli atti processuali, ogni ulteriore accertamento ritenuto utile e necessario ai fini del decidere secondo verità e giustizia”.
Nel mirino ci sono il "riconoscimento", la prova della "macchia di sangue" e le "confessioni" dei due, considerate "poco ortodosse". Nel documento si legge: "Oggi, a distanza di oltre 17 anni, la scienza è fortunatamente in grado di fornire da sola, ma soprattutto in unione alle numerose criticità in atti e non in atti, comunque mai valutati, quelle certezze scientifiche idonee a fare sgretolare i tre pilastri probatori su cui fondano la condanna all'ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi".
Per il pg, il contesto in cui sono maturare le prove è un contesto che definire 'malato' è fare esercizio di eufemismo".
La possibile riapertura del caso ha già ricevuto la bocciatura di Pietro e Beppe Castagna, figli di Paola Galli: "Speravamo fosse finita ma ci risiamo".
"Se si tratterà di una persona preparata e seria, dopo aver studiato attentamente il caso non potrà fare altro che archiviare l’ennesima assurda richiesta della solita inutile ma dannosa per tutti, soprattutto per gli assistiti, difesa, coadiuvata dalla ultima, più potente sponsorizzatrice delle cause perse, trasmissione Le Iene".
"Non sta a noi né difendere la procura né gli inquirenti né il loro operato, consentiteci di difendere però la verità, che per noi è solo una, consentiteci di essere indignati e increduli nel sentire gente che definisce i colpevoli come innocenti vittime di una giustizia sommaria e faziosa, definiti addirittura come “un gigante buono e una gracile signora"", chiosano.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia