10 Febbraio 2023
farina di grillo
Dal 24 gennaio 2023, è stata liberalizzata la vendita nei supermercati d'Europa di prodotti contenenti farine di grillo. L'Europa ha approvato il commercio al dettaglio di questo singolo prodotto di una specifica azienda, la Cricket One. Tuttavia, altre aziende potranno presto chiedere il permesso di commercializzare i loro prodotti.
A gennaio, stato approvato ufficialmente l'utilizzo di farine a base di insetti in tutti gli alimenti in commercio nel nostro paese. Una notizia che ha fatto esplodere la polemica in Italia. Moltissime persone, infatti, hanno avuto paura di poter trovare al supermercato questo nuovo prodotto, o trovare l'ingrediente all'interno dei prodotti che si consumano abitualmente.
Negli ultimi tempi, ci sono state molte notizie e molti post - che hanno fatto il giro dei social - secondo cui le marche di pasta italiana potrebbero inserire farina di grilli e larve nei propri prodotti senza avvertire sull'etichetta. Ma in realtà questa notizia è una bufala. La legge italiana prevede infatti che qualsiasi azienda che decide di mettere sul mercato dei prodotti con questi ingredienti è tenuta a scriverlo all'interno dell’etichetta.
Ma arriviamo a quali marche sono da controllare. Al momento, in Italia, c'è solo un'azienda che ha richiesto e ottenuto l'autorizzazione per inserire la farina di grillo nei propri alimenti. Stiamo parlando della Italian Cricket Farm. Si tratta di una azienda italiana biologica che alleva tarme della farina e grilli Acheta, con sede nella provincia di Torino. Sarà dunque la provincia del capoluogo piemontese che "vanterà", se così si può dire, il primato di prima provincia nella quale verranno commercializzati dei prodotti a base di farina di insetti
La commissione europea ha stilato un regolamento dove sono elencati tutti gli alimenti e preparati nella quale è ammessa la farina di grillo.
Questi sono:
Quando parliamo di farina di grillo, parliamo di un prodotto realizzato utilizzando insetti essiccati. I difensori di questo prodotto sono soliti vantare la buona fonte di proteine che la farina contiene. Inoltre vantano la ricchezza di fibre, calcio, ferro, vitamina B 12, sodio e fosforo dei prodotti a base di insetti.
Senza entrare nel dettaglio sul gusto, mangiare insetti, però, risulta molto costoso. Il prezzo di 1 kg di farina di grillo è pari a 80 euro, rispetto ai 2 euro al chilo della farina di frumento, e ai 3 euro al chilo della farina di soia. Quest'ultima, per altro, presenta un contenuto proteico molto simile a quella del grillo. Quindi perché dovremmo metterci a mangiare insetti? Semplice, perché "ce lo chiede l'Europa". Perché, mentre l'Ue fa la guerra al nostro vino (che presto potrebbe avere l'etichetta 'cancerogeno' come per le sigarette), "dobbiamo variare la nostra alimentazione", questo per "contrastare il cambiamento climatico". Quindi basta carne, i cui allevamenti intensivi sono una causa dei disboscamenti, largo alla farina di insetti!
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia