25 Settembre 2025
Una nuova grande fiaccolata per Gaza a Genova, con “100-150mila persone che bloccano tutta la città“. È la mobilitazione lanciata da Stefano Rebora, presidente di Music for Peace, durante il presidio sotto la prefettura convocato ieri sera dopo gli ultimi attacchi alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. Presente alla manifestazione circa un migliaio di persone che poi si sono mosse in corteo verso piazza De Ferrari. “L’idea è quella di dare vita a un’altra manifestazione, una fiaccolata che partirà come quella di sabato 30 agosto con la presenza esclusivamente delle bandiere palestinesi e di tutti i cittadini e cittadine che si riconoscono nell’essere umano”, annuncia Rebora. Inizialmente era stata annunciata la data di venerdì 26 settembre: “Non sarà facile”, aveva ammesso l’attivista. In realtà la decisione definitiva verrà presa oggi e probabilmente la fiaccolata sarà sabato sera.
L’obiettivo, in ogni caso, è raddoppiare i numeri della scorsa volta: “I 50mila cosiddetti di Genova devono essere l’inizio. Noi dobbiamo essere portavoce nei nostri quartieri, dove lavorate, nei negozi, ai supermercati e invitare le persone a partecipare, a dimostrare il loro dissenso. Non possiamo delegare a pochi uomini e dire: come siamo bravi. Ognuno di noi deve fare la propria parte. E allora immaginate se veramente riusciamo a essere 100mila, 150mila persone in mezzo alla città. Non c’è bisogno di nessuna violenza, 150mila persone bloccano tutta la città. E la colpa sarebbe di tutti, perché noi siamo il popolo e abbiamo diritto di esprimere il nostro dissenso. Ognuno di noi, partendo dai bambini fino ai nonni, tutti quanti insieme: portiamoli giù tutti in mezzo alle strade. Riprendiamoci la città e riprendiamoci i nostri diritti una volta per tutte, senza delegare agli altri“.
La manifestazione di ieri a Genova è stata organizzata nell’ambito della mobilitazione nazionale lanciata da associazioni e movimenti dopo gli attacchi di droni subiti la scorsa notte dalla Flotilla in navigazione verso Gaza. Mobilitazione confermata nonostante l’annuncio del ministro della Difesa Guido Crosetto: una fregata della Marina militare italiana raggiungerà la spedizione per fornire assistenza.
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