Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

IL CAFFÈ SCORRETTO di Montel

Occupazione della Sapienza: prevedibile, demenziale, assurda, e pericolosissima per chi la porta avanti

"Generazione Luigi XVI°": la vicenda di un ragazzo svezzato da un Regime di avidi ipocriti e di un nonno che se ne fotteva del Destino del Delfino

04 Febbraio 2023

Occupazione della Sapienza: prevedibile, demenziale, assurda, e pericolosissima per chi la porta avanti

La decapitazione di Luigi XVI°

La sola rivoluzione possibile, per un agnello castrato da cucciolo, è correre incontro alla casseruola scambiando rosmarino e vino bianco per omaggi della Casa. 

Non mi stupisce affatto l’arroganza di questi quattro giovinastri "de Roma", insipienti e sciatti nelle argomentazioni e nelle tesi, ma li amo moltissimo in quanto vittime dei loro ignobili genitori (che siamo NOI).

Non mi stupisce affatto l’imbecillità soverchia, l’ignoranza storica e filosofica di questi sciamannati che occupano la Sapienza come le loro madri occupano i nail's saloon e i centri di "estetica" che le trasformano in travestiti, ma li amo moltissimimo perché sono cresciuti in case dove circolano solo libri balbettati da “amici” sottosegretari o ex-qualcosa, o comici, o giornalisti/divulgatori di Regime, o Direttori di qualcosa o ex-CFO di qualcos'altro. 

Non mi stupisce affatto che la Tipografia di Regime osanni questi gattini tatuati e imbellettati ma imbrociati e affannati a fingersi giovani e pieni di idee mentre, a giudicare da come subiscono l’esempio nefasto dei loro genitori (NOI), da come lo accettano passivamente, sono morti che camminano addestrati a consumare ciò che gli propina il mainstream, pensando oltretutto che sia pure “robba bbbona”.

Non mi stupisce affatto la protervia sorda a ogni dibattito di questi giovani coglioni (si cerchi la radice etimologica di “coglione”, prima di sentirsi piccati) ma li amo molto, perché so che è la mia generazione ad averli plasmati tali: remissivamente spocchiosi, arrogantemente pietosi, incapaci di vera empatia come del coraggio dei Forse e della Giustizia Vera che abita certi No. 

Non sono stupito perché i ramPolli della borghesia romana sono Polli, appunto, e, come ci ricorda l’adorabile Teresa Mannino in un suo spettacolo sublime, il Pollo è una gallina destinata fin dall’uovo alla vaschetta di plastica bianca del supermercato. Ed è per questo che li amo: perché non mangio carne, e perché sto sempre dalla parte della Vittima sacrificale, il vitello che crede di ingrassare per sé ma sta solo mettendo su peso per finire alla Genovese, affogato nella cipolla. 

Roma, sfintere d’italia, io amo le tue genti che si sentono centurioni e vestali e baccanti mentre la storia le ha già messe nell’arena, a loro insaputa, pronte per farsi pappare dalle belve, per il solo piacere dei satrapi nazionali e di quelli in visita di Stato. 

Roma, trogolo per suini narcotizzati dalla prospettiva di un potere piccolissimo ma facile da raggiungere, io amo anche la tua sordida borghesia di bottegai, la tua borghesia di leccaculo per elezione (quinquennale) che si crede gaudente ma cannibalizza se stessa in un banchetto dove passano sul piatto le carni della storia e della bellezza che vengono sbocconcellate come si sniffa la coca, il porno, la gricia. 

Ragazzi della Sapienza, tornate a casa e fate le valigie! Fuggite da noi, e dalla merda nella quale vi abbiamo cresciuto! Non siate tonti come il buon Luigi XVI! Se scegliete sempre cause assurde e sbagliate, pagherete colpe non vostre perché non avete capito una cosa: NOIALTRI, che pure vi generammo, non vi abbiamo amato abbastanza, non abbiamo creduto in voi, non abbiamo pensato per un solo istante che sareste stati meglio di noi (come era giusto che fosse!) perché la nostra, quella di chiunque abbia più di trentacinque anni, è la "macro-generazione Luigi XV", quel geniale arredatore di Versailles, scopatore compulsivo, raffinato cazzaro alla Gianni Agnelli che, ricordatelo sempre!, è passato alla storia per aver detto: “Per quel che mi interessa, dopo di me può anche arrivare il Diluvio Universale!”.

Perdonateci, dunque, se potete! E non fate la fine del XVI° (la fine del pollo!) se appena potete evitarlo! 

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x