30 Gennaio 2023
fonte pagine Facebook Eleonora Forenza e Lumpen
Il Governo non tollera il pressing anarchico per la sospensione del regime del 41 bis ad Alfredo Cospito in sciopero della fame da 102 giorni. La risposta in una nota è netta: "Lo Stato non scende a patti con chi minaccia". L'avvocato dell'anarchico ribatte: "L'esecutivo sembra fermo al rapimento di Moro nel marzo del 1978".
Alfredo Cospito si trova in carcere da oltre dieci anni. Da aprile 2022 il suo regime detentivo a Sassari è cambiato ed è sottoposto al 41 bis. Per protesta ad ottobre ha deciso di non toccare più cibo: in 102 giorni ha perso 40 chili. Il Garante nazionale per le persone private della libertà, Mauro Palma, ha comunicato che le sue condizioni sono "in progressivo deterioramento", anche in seguito ad una caduta in doccia che gli ha fratturato il setto nasale.
Il Governo ha preso posizione sul cambio di regime per Cospito in seguito ad eventi violenti rivendicati da gruppi anarchici. In una nota di Palazzo Chigi si legge: "Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia."
Il Guardasigilli Carlo Nordio ricorda che, comunque, spetta all'autorità giudiziaria poter disporre di una sospensione della pena o chiedere al ministro una revoca del regime speciale: dai magistrati, al momento, tutto tace. Per il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, gli attentati di questi giorni "sono la prova più evidente della necessità del mantenimento del 41 bis. Lo Stato non si minaccia ed in ogni caso lo Stato non arretra e non si piega".
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha parlato chiaro: "Lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti con questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell'ordine".
L'avvocato di Alfredo Cospito Flavio Rossi Albertini ribadisce la necessità di misure urgenti a causa del suo stato di salute. "Qui non si discute se cedere alle pressioni ma se ricorrono le condizioni per mantenere il mio assistito al 41 bis", dice. La polemica del legale, però, riguarda direttamente la scelta di sottoporre Cospito al 41 bis.
Essendo Cospito il primo non mafioso sottoposto al carcere duro, Albertini ribadisce: "Non è una questione di muscoli ma di diritto, di interpretazione estensiva di una norma eccezionale. Il 41 bis dovrebbe essere applicato nei casi tassativi previsti dalla legge, è una norma di stretta interpretazione. Per Cospito è stato ampliato, dilatato il perimetro applicativo e dopo 102 giorni di sciopero della fame è ancora in attesa della decisione del Ministro".
Conclude in maniera netta: "L'esecutivo sembra fermo al marzo del 1978", cioè ai tempi delle BR e del rapimento di Aldo Moro.
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