23 Gennaio 2023
Michael McCoy, fonte: Twitter @stannesrcp
In Inghilterra è scoppiato un nuovo scandalo per la presunta violazione delle norme sul lockdown del 2020. Ad organizzare un festino stavolta non è un politico, ma un uomo di chiesa, un decano di Newcastle di nome Michael McCoy. Il vescovo della diocesi Robert Byrne si dimette, ma il Vaticano vuole sapere se fosse a conoscenza del "sex party" e lancia un'indagine.
Dopo il Partygate che ha travolto l'ex primo ministro Boris Johnson, stavolta tocca alla chiesa cattolica inglese. Un decano della cattedrale St Mary di Newcastle di nome Micheal McCoy avrebbe organizzato un "sex party" nel suo appartamento in pieno lockdown nel 2020.
Il Sunday Times riporta che alcune persone avrebbero denunciato l'accaduto alla polizia perché non tolleravano che la cattedrale fosse considerata "uno zimbello". Il sacerdote 57enne avrebbe invitato alcuni fedeli a partecipare al festino a luci rosse proprio quando gli incontri erano proibiti. Il giornale inglese riporta anche che avrebbero partecipato delle drag queen, rendendo a tutti gli effetti il "sex party" un "gay party".
Il decano si è impiccato nell'aprile del 2021 pochi giorni dopo che gli è stato comunicato che erano partite delle indagini sul suo conto per accuse di abuso su minori. L'inchiesta, aperta dal dipartimento della polizia di Northumbria, indaga dei fatti avvenuti fra il 2007 e il 2010.
Anche dopo il suicidio Steve Aschley, direttore esecutivo della Catholic Safeguarding Standards Agency, organismo indipendente creato dalla conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles per prevenire e contrastare gli abusi sessuali nella Chiesa, assicura che verranno vagliati tutti gli abusi segnalati. Anche la Chiesa si è quindi sintonizzata sugli avvenimenti di Newcastle, specialmente dopo le dimissioni del vescovo a dicembre del 2022.
Il Vaticano è intenzionato a fare chiarezza sia sui casi di abusi sessuali sia sul "sex party". Il Catholic Safeguarding Standards Agency ha lanciato "un'indagine ufficiale, indipendente, non preprogrammata". Le dimissioni del vescovo di Hexham e Newcastle, il 65enne Robert Byrne, hanno aumentato l'allarme. Era stato nominato vescovo solo nel 2019.
Il 12 dicembre del 2022 aveva commentato che il suo ruolo "è diventato un peso troppo gravoso"; nella nota scrive: "Il mio proprio discernimento mi ha portato a riconoscere che mi sento incapace di continuare a servire le persone della diocesi nel modo che vorrei."
Byrne, al momento, non sembra aver partecipato al sex party, ma il Vaticano vuole capire se ne fosse a conoscenza. Il Papa ha accettano la rinuncia ma vuole "un rapporto approfondito sugli eventi che hanno portato alle dimissioni del vescovo Byrne". Oggi al suo posto, in attesa di una nuova nomina, c'è l'arcivescovo di Liverpool Malcom McMahon.
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