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Larve di verme della farina minore in commercio dal 26 gennaio: quarto insetto autorizzato dall'Ue

L'autorizzazione, proposta dalla Commissione europea e approvata dagli Stati Ue, arriva dopo l'ok dato a partire dalla fine del 2021 prima alle larve gialle della farina, poi alla locusta migratoria e da ultimo ai grilli

19 Gennaio 2023

Larve di verme della farina minore in commercio dal 26 gennaio: quarto insetto autorizzato dall'Ue

Facebook: Ros Sca

Stanno arrivando sulle nostre tavole anche le larve del verme minore della farina (Alphitobus diaperinus) congelate, in pasta, essiccate e in polvere: verranno messe in commercio in Europa dal 26 gennaio e saranno a tutti gli effetti un nuovo alimento. Si amplia dunque la platea dell'Ue che dopo aver già scelto le larve di verme della farina, grilli e locuste adesso passa al "piatto" forte. È l'effetto di un regolamento proposto dalla Commissione europea e approvato dagli Stati membri, pubblicato il 5 gennaio.

Larve di verme della farina minore presto in commercio in Europa

Son ben quattro gli insetti e i loro derivati che l'Ue ha già approvato per il commercio, mentre ci sono otto domande in lista d'attesa, che data la deriva dall'Ue non avranno problemi a passare. La società autorizzata dalla Commissione Ue per l'immissione in commercio di tale alimento sarà la Ynsect NL B.V. Bruxelles non ha comunque omesso requisiti specifici di etichettatura per ciò che concerne l'allergenicità.

Infatti nonostante si trovino già sugli scaffali, di base gli insetti includono la chitina: una sostanza che diversi studi hanno affermato avvii "l'infiammazione polmonare", oltre a non essere digeribile. L'etichettatura dell'Ue ovviamente non si spinge fino a tanto. Vengono indicate reazioni allergiche nelle proteine degli insetti che possono peggiorare le condizioni di chi è già allergico a crostacei, acari della polvere e, in alcuni casi, ai molluschi.

Ue ammette: "Impatto sul mercato trascurabile" 

Nonostante la frenesia dell'Ue di sostituire le proteine animali con quelle degli insetti, da Bruxelles spiegano l'impatto sul mercato, "è trascurabile". Forse "perché parliamo di una piccola nicchia". E poi "spetta ai consumatori decidere se vogliono o meno mangiare insetti - secondo il punto di vista più volte ribadito dell'esecutivo Ue -, il loro uso come fonte alternativa di proteine non è nuovo e vengono mangiati regolarmente in molte parti del mondo".

 

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