29 Dicembre 2022
Fonte: Imago
Ritrovati e arrestati anche gli ultimi due evasi dal carcere Beccaria di Milano. Erano sette in totale ad essere fuggiti il giorno di Natale dopo aver distratto un agente che li controllava chiedendo un pallone da calcio per una partita, ma adesso la fuga per tutti è finita. Anche se i dubbi sulle modalità di controllo nelle carceri restano. Si nascondevano entrambi in Brianza, per la precisione a Cesano Maderno a casa di un amico, e sono un 17enne originario di Cantù in carcere per droga ed un italo-egiziano con una condanna per rapina. Ad arrestarli è stata la Polizia penitenziaria di Milano.
È durata quattro giorni la fuga dei sette detenuti, tanto è bastato a mettere in allerta l'intero sistema penitenziario ed il governo che si è anche recato al Beccaria per visitare la struttura. Il carcere vedrebbe lavori di ristrutturazioni non finiti da oltre 20 anni, ed i fuggiaschi, quasi tutti minorenni ne hanno approfittato il giorno di Natale per scappare via. Alcuni si sono riconsegnati, per altri ci ha pensato la Polizia.
Il 26 dicembre ne erano stati ripresi tre, la maggior parte con il coinvolgimento dei parenti. Il quarto evaso di origine marocchina è stato catturato il giorno dopo a Sesto San Giovanni. In quel caso è stata la telefonata di un residente ai militari, il quale si lamentava della musica a tutto volume in piazza Marinai d'Italia. Tra di loro, c'era anche il minorenne sparito dal Beccaria. Ieri sera il ritrovamento del quinto evaso, un 19enne che in realtà si è costituito in questura.
Quest'oggi la fine della fuga, durata comunque per troppo e che si è conclusa con il ritrovamento e l'arresto degli ultimi due fuggitivi. Il segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio ha sottolineato come sia stato "il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria" ad aver localizzato e messo "fine alle 'vacanze di Natale' anche degli ultimi due evasi dal Beccaria che mancavano all'appello". Attenzione sempre vigile però, perchè "non cali il sipario sull'attenzione della politica rispetto ai problemi dei penitenziari, che restano intatti".
Ivan Vito
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