27 Dicembre 2022
fonte: imagoeconomica.it
C'è una partita di pallone ben pianificata dietro l’evasione di Natale dal carcere minorile Cesare Beccaria di Milano. L’agente mandato a prendere la palla, il piano con il lenzuolo per lo scavalco e la fuga con un piano B. E' giunta notizia che nessuno dei 7 ragazzi evasi a Natale dall'Istituto Penale Minorenni Cesare Beccaria stava scontando una pena definitiva. 5 sono lombardi e provengono dal milanese, da Pavia e dal comasco, 1 è un cittadino marocchino, un altro è ecuadoriano. Quella di Natale è stata l’evasione con il numero più alto di fuggitivi da quando la struttura penitenziaria è stata inaugurata nel 1950.
La dinamica della fuga è chiara: i ragazzi avevano un piano premeditato. Uno di loro si era portato dietro un lenzuolo, usato poi per scavalcare il muro di cinta. Alle ore 16 di domenica 25 dicembre erano in 12 ragazzi nel cortile Istituto Penale Minorenni Cesare Beccaria, sorvegliati da un solo agente della polizia penitenziaria. Uno di loro gli ha chiesto di andare a prendere un pallone per giocare e loro hanno agito: hanno buttato giù le paratie che coprono il ponteggio dei lavori, hanno scavalcato e si sono ritrovati in un vecchio campo da calcio in disuso. Da lì hanno fissato il lenzuolo per superare il muro di cinta, hanno rimosso la copertura e scavalcato la recinzione. L’agente di sorveglianza ha lanciato l’allarme nel giro di un paio di minuti, ma era già troppo tardi.
3 dei 7 ragazzi sono tornati in carcere, per volontà o con l'aiuto dei familiari. Il primo a tornare è stato un 17enne di Cantù, che si era rifugiato a casa della sorella, la quale ha subito avvisato la direzione e lo ha riaccompagnato in carcere. Il ragazzo ecuadoriano 18enne, membro della Z4 Gang, è stato ritrovato dagli agenti vicino casa della suocera. Ha dichiarato agli agenti: "Ho sbagliato, non volevo evadere ma mi sono fatto trascinare". Un 17enne che si era nascosto in casa della zia è invece tornato in carcere con l’aiuto della nonna. In uno dei casi c’è stata una riunione di famiglia per decidere sul ritorno o meno in carcere del ragazzo.
Sono ancora 4 i ragazzi che sono fuggiti ed attualmente si trovano fuori dalla struttura. Mobilitati numerosi agenti per le ricerche nelle zone. Don Gino Rigoldi, ex cappellano storico del Beccaria, ha detto che si impegnerà a riportare indietro i ragazzi. "Penso al miscuglio di emozioni che si è generato in questi ragazzi ’difficili’: rabbia, tristezza, nostalgia per il fatto di essere lontani da casa e dagli affetti in questa giornata. E rendersi conto della possibilità di evadere ha fatto scattare la molla. Per loro è stata l’occasione di vivere una grande avventura senza rendersi conto delle conseguenze. Sono adolescenti, prima di essere detenuti. Io li conosco. Sono sicuro che riuscirò a riportarli indietro, insieme a don Claudio Burgio, prima che la loro situazione possa aggravarsi ancora di più. 3 sono già tornati indietro, 2 presi dalle forze dell’ordine e un terzo accompagnato dai familiari. Sono ragazzi difficili, alcuni senza la famiglia alle spalle. Siamo noi i loro adulti di riferimento".
Valeria Verdolini, responsabile per la Lombardia dell’associazione Antigone, ha spiegato che il carcere era fuori capienza: "I ragazzi all’interno erano 43 a fronte di una capienza di 31 posti. Sicuramente non era prevedibile quello che è accaduto, ma nelle conversazioni di lunedì veniva lamentato, non solo da parte dei ragazzi ma anche da parte degli operatori, una difficoltà nel funzionamento dell’istituto legata alla carenza di personale".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia