06 Novembre 2022
Nave Ong Geo Barents, pagina Facebook Medici Senza Frontiere
E’ attraccata al porto di Catania la nave ong Geo Barents di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, con 572 migranti a bordo, sta per entrare in porto a Catania. In corso le operazioni di ormeggio. La nave ha ricevuto l’autorizzazione delle autorità italiane per valutare i casi di vulnerabilità a bordo.
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/422746/migranti-humanity-1-catania-155-profughi.html
"Dopo aver rischiato la vita in mare per fuggire dalla Libia, 572 persone sono rimaste ostaggio di scelte politiche disumane per più di 10 giorni a bordo di una nave, invece di vedersi riconosciuto il diritto a sbarcare in un porto sicuro. Dopo tutto ciò, queste persone devono oggi anche assistere al cinico spettacolo della politica che gioca con le loro vite. Tutti coloro a bordo della Geo Barents devono poter sbarcare immediatamente, per ricevere assistenza e veder riconosciuto il loro diritto a chiedere protezione". Queste le parole di Juan Matias Gil, capo missione di Medici Senza Frontiere.
Dopo 11 giorni dal primo salvataggio effettuato dalla Geo Barents, e 8 richieste per l’assegnazione di un luogo sicuro presentate all’Italia, le autorità italiane hanno comunicato questa mattina al team di Medici Senza Frontiere (Msf) che Catania è il porto assegnato per le operazioni di soccorso e di assistenza alle persone che versano in condizioni di emergenza e precarie condizioni di salute. Msf ribadisce in una nota "che un'operazione di soccorso si può considerare terminata solamente una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro. Lo sbarco selettivo e parziale, come quello proposto dalle autorità italiane, non è da considerarsi legale secondo le convenzioni di diritto marittimo".
"Secondo il diritto internazionale - continua la nota - una nave non è responsabile dell’accoglienza a bordo dei sopravvissuti laddove siano possibili soluzioni alternative. Inoltre, il governo responsabile dovrebbe prendere ogni misura necessaria per far sì che i sopravvissuti restino a bordo il minor tempo possibile, secondo quanto stabilito dalle Linee Guida sul Trattamento delle Persone Soccorse in Mare".
"Siamo indignati per questa gestione della situazione: aggiunge altra sofferenza a quella già vissuta dalle persone soccorse e viola la loro dignità, la nostra etica e la legge. Chiediamo sbarco immediato di tutti i sopravvissuti e il rispetto dei loro diritti #fateliscenderetutti''. Così in un tweet Emergency che sottolinea come ''i naufraghi a bordo delle navi di soccorso sono dei sopravvissuti. Sono stati salvati in mare dopo aver subito violenze e abusi di ogni genere in Libia".
"La decisione del Governo di far sbarcare solo quelli considerati più vulnerabili tra i superstiti è un'altra gravissima violazione delle norme internazionali perché si configura come u respingimento collettivo, vietato dall'articolo 33 della Convenzione di Ginevra".
"Non posso lasciare il porto di Catania, dobbiamo trovare una soluzione qui. Sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale", ha detto Joachim Ebeling, comandante della Humanity 1.
"I naufraghi rimasti a bordo - aggiunge - sono in uno stato depressivo e di apatia, siamo profondamente preoccupati per la loro salute mentale. E' difficile riuscire a spiegargli quello che sta succedendo ed è qualcosa che io stesso non riesco a capire perché è contro le leggi".
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