25 Ottobre 2022
Il caso di Cosenza era stato archiviato nel 2009 come un suicidio. La giovane Lisa Gabriele è morta nel gennaio 2005. Nel 2019 una lettera anonima inviata in Procura ha riaperto il caso, chiuso oggi, dopo le numerose indagini, con l’arresto del 50enne Maurizio Abate, ex amante della ragazza.
Il corpo di Lisa Gabriele, originaria di Rose, in provincia di Cosenza, fu trovato all’interno della sua Fiat 500, nella periferia di Montalto Uffugo. All’epoca la giovane donna aveva una relazione segreta con Maurizio Abate, che era sposato. Nei dintorni dell’automobile della ragazza le squadre di polizia trovarono bottiglie di alcoolici, psicofarmaci ed una lettera d’addio.
Le indagini furono rapidamente chiuse ed il caso archiviato come suicidio. Nel 2019, a distanza di ben 14 anni, arriva in Procura a Cosenza una lettera anonima di un poliziotto che denuncia un tale Maurizio Abate come l’assassino della ragazza. La lettera presentava un'attenta e dettagliata descrizione dell’accaduto, con aggiunta sospetta di particolari inediti al caso.
A distanza di anni, la lettera anonima rivela che la ragazza fu soffocata con un cuscino, lo stesso che aveva addosso quel giorno per simulare una gravidanza. Lisa Gabriele si sarebbe infatti presentata all’appuntamento con l’amante fingendo di essere incinta, nel tentativo di far lasciare la moglie per andare a vivere con lei.
Stando al racconto ed alle indagini, l’ex poliziotto di fronte alla notizia inaspettata avrebbe reagito impulsivamente con la decisione di mettere fine alla vita della sua amante, facendo poi apparire il decesso come un suicidio.
La lettera giunta in Procura spinse però alla riapertura del caso ed all’ulteriore esaminazione del cadavere di Lisa Gabriele, quindi riesumato. Anche il telefonino della ragazza fu nuovamente esaminato dai tecnici informatici, consentendo di verificare, in maniera più approfondita, quanto raccolto nella prima fase delle indagini.
L'ex poliziotto é oggi accusato di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione. I familiari della ragazza si definiscono "in pace" ora che giustizia è stata fatta, sebbene il dolore per la perdita resti per sempre.
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