12 Ottobre 2022
All’interno della Nato si è tornato a parlare della clausola di difesa collettiva di cui all’articolo 5 del Trattato istitutivo dell’Alleanza. L'articolo afferma infatti che "le Parti convengono che un attacco armato contro uno o più di loro in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutte le parti". L’articolo, ha fatto sapere un fonte diplomatica Nato, potrebbe essere attivato anche in caso di "un attacco ibrido particolarmente grave". Quindi tutti i Paesi dell'alleanza Atlantica, di cui l'Italia fa parte, potrebbero entrare in guerra anche a seguito di un esempio di "guerra cibernetica" o di danneggiamento di "strutture critiche".
L'articolo 5, inserito nella clausola di difesa collettiva del Trattato fondativo della NATO dice che "le Parti convengono che un attacco armato contro uno o più di loro in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutte le parti". Si legge inoltre che in caso di attacco rivolto ad uno Stato, la Nato legittima qualsiasi azione considerata necessaria "ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale". Questo sulla base "dell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite".
Il timore dunque è che il conflitto in Ucraina diventi appunto "una guerra ibrida", dato che per il momento Putin non è riuscito a vincere una battaglia decisiva sul campo. Se dovessero accadere attacchi o sabotaggi di alcune infrastrutture di alcuni Paesi Nato, la clausola di difesa collettiva si innescherebbe in modo irreparabile. Se, per fare un esempio, venisse distrutta una ferrovia, o anche solo un ponte, in Polonia - piuttosto che in Lituania o Estonia - tutti gli altri Paesi Nato, grazie all'articolo 5, sarebbero obbligati a entrare in guerra contro il Paese responsabile di questi attacchi. Anche la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen lo ha ribadito: "Dobbiamo proteggere le nostre infrastrutture, che per la prima volta sono diventate un obiettivo, e serve prepararsi al meglio".
L'alleanza Atlantica stabilisce che, se uno Stato Nato viene attaccato gli altri devono aiutarlo, anche con l’utilizzo della Forza armata. Quindi anche l’Italia, in quando Stato membro della Nato, dovrà fare la sua parte. Se dunque venisse accertato il coinvolgimento della Russia nell'attacco al Nord Stream, potrebbe attivarsi l'articolo 5, malgrado in questo caso nessuno si sta sbilanciando. "Proteggere però tutto quanto è impossibile, è necessario fare delle scelte", ribadisce la fonte Nato, senza chiarire il punto.
I paesi membri della NATO sono attualmente 30, di cui 21 che sono anche membri dell'Ue. I paesi fondatori dell'Alleanza Atlantica sono:
Gli altri paesi Nato:
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