12 Settembre 2022
Scuola (fonte foto Lapresse)
Oggi 12 settembre 2022 tornano a scuola sette milioni di studenti, una novità per molti di loro perché per la prima volta non ci sarà distanziamento sociale e cadrà anche l'ingresso razionato. Tutti insieme potranno varcare i cancelli per accedere alle aule scolastiche dove non dovranno nemmeno indossare le mascherine: una scommessa per l'istituto superiore di sanità, dove attendono di fare un check fra 20 giorni per capire se questa strategia riuscirà comunque a tenere testa la diffusione del virus. Ma il problema che devono affrontare gli studenti è quello della carenza di insegnanti: su seimila docenti, soltanto 4000 mancano nella capitale.
Nonostante la scuola abbia assunto decine di migliaia di insegnanti, a Roma ne mancano 4000. Un buco di 4000 unità che è stato colmato attingendo alle graduatorie provinciali per le supplenze, ma come ha spiegato Mario Rusconi, Presidente dell'Associazione Nazionale presidi di Roma, si tratta comunque di una situazione non del tutto normale e "accompagnata da problemi vissuti in due anni di pandemia che ci portiamo ancora dietro".
Insomma la scuola non funziona come dovrebbe secondo molti, l'80% dei supplenti reclutati attraverso il graduatorie ha rinunciato all'incarico. Perché? Probabilmente gli italiani non credono nelle nuove misure contro il covid 19. Non si sentono protetti al punto da rinunciare a un incarico anche in situazioni di precariato. Il caro energia e il caro bollette non bastano ad incentivare le persone a rispondere alla chiamata e così la scuola ha dovuto attrezzarsi in altri modi.
A complicare le cose sarebbero poi le classi pollaio, quelle dove tutti sono ammassati, una situazione che potrebbe diventare pericolosa nel caso dovesse presentarsi un positivo al covid tuttavia resta il divieto di entrare a scuola con una temperatura superiore ai 37,5 gradi. Il paradosso però è che la scuola non potrà misurarla e quindi il controllo aspetterà alle famiglie.
I sistemi di aerazione delle classi inoltre costano dai 2000 ai 4000 euro ciascuno e sono in grado anche di consumare moltissima energia elettrica. Due elementi che in combinazione risultano fatali per i bilanci scolastici, visto che attualmente si sta pensando di promuovere nuovi bonus per gli enti pubblici statali virtuosi che riescono a risparmiare energia.
E senza questi sistemi come si potrà cambiare aria in un'aula sovraffollata? Naturalmente resta aperta la soluzione di aprire le finestre, anche se ciò provocherà inevitabilmente l'esposizione al freddo degli studenti la necessità di riscaldare nuovamente l'ambiente.
Insomma, a scuola entrano in 7 milioni ma il carrozzone scolastico scricchiola dopo due anni di pandemia: il ritorno alla normalità rischia di diventare più difficile di quello che ci si aspetti.
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