18 Agosto 2022
NAPOLI - Il caso di Francesco Franzese titolare dello stabilimento La Fiammante che produce bottiglie di pomodoro, fa scuola.
Una bolletta di quasi un milione di euro contro i 127 mila euro di un anno fa. Calcolatrice alla mano sono 7,7 volte quella di un anno fa il che coincide con l'aumento del 740% del prezzo del gas oltre all'inflazione dilagante che sta piegando il mondo intero.
Il caro gas e le bollette pazze, assieme ai costi della materia prima devono pagarla gli imprenditori. Già qualche mese fa confindustria e l'unione degli industriali ha affermato che l'inflazione, il caro energia è stato fino ad oggi ammortizzato dagli imprenditori che non hanno alzato i prezzi al consumo quanto avrebbero dovuto e potuto per evitare di scaraventare nel mercato la sofferenza che loro stanno sostenendo. Eppure adesso il momento è giunto. Le bollette sono aumentate di quasi otto volte, in più la siccità e il costo dei fertilizzanti ha reso più cara la materia prima di quasi il 7%. La situazione attuale è che una bottiglia di pomodoro dovrebbe costare al cliente circa otto volte rispetto al prezzo di un anno fa. Vale a dire un costo di 6,93 euro rispetto ai 0,90 centesimi di un anno fa.
La Fiammante Pomodoro di Buccino, in provincia di Salerno, ai confini del Parco nazionale del Cilento è un fiore all'occhiello dell'industria italiana. Si tratta di un'azienda che si occupa di trasformazione e commercio di pomodori attraverso una filiera etica completamente tracciata da mezzo secolo.
lo stesso Franzese ammette che il prezzo del metano durante lo scambio di Amsterdan del TtF è arrivato a sforare i 2,5 euro: "Senza energia non abbiamo ragione di esistere, sono sfiduciato dalla politica, è imbarazzante sostenere qualche gruppo politico".
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