Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Alessia Pifferi, la madre di Diana cambia avvocati: i nuovi legali chiedono consulenza neuro-psichiatrica

Alessia Pifferi cambia avvocati e punta tutto sulla consulenza neuro-psichiatrica. Attualmente è sorvegliata a vista nel carcere milanese di San Vittore

27 Luglio 2022

Alessia Pifferi cambia avvocati e punta tutto sulla consulenza neuro-psichiatrica

Alessia Pifferi

Alessia Pifferi ha deciso di cambiare avvocato: la difesa precedente, d'ufficio, è stata sostituita con quella di Luca D’Auria e Solange Marchignoli. A loro è affidato il compito di difendere una donna accusata di aver ucciso nel più barbaro e innaturale dei modi una bambina di 18 mesi, la piccola Diana, lasciata morire di stenti, di fame e di sete e forse addirittura stordita con delle benzodiazepine. I due nuovi legali puntano tutto alla consulenza «neuroscientifica e psichiatrica»: «A breve comincerà un lavoro per capire il percorso mentale che ha potuto portare a un fatto così tragico». 

Omicidio Diana, Alessia Pifferi: chi sono i due consulenti di parte

I due scienziati che dovranno sciogliere il bandolo della matassa e fare ordine nella mente della Pifferi sono Giuseppe Sartori, ordinario di Neuropsicologia Forense e Neuroscienze Cognitive all’Università di Padova, e a Pietro Pietrini, ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica all’Università di Pisa.

La Pifferi adesso appare confusa, a volte ha una sorte di distacco e pare non rendersi conto di quanto accaduto, altre volte piange. Sarà qualche rimorso? Il pentimento? O forse il carcere le va stretto? Non è dato saperlo. Ma sicuramente anche questo sarà oggetto d'indagine da parte dei due scienziati. Al momento è rinchiusa in isolamento nel carcere milanese di San Vittore ed è sorvegliata a vista sia per evitare aggressioni dalle altre detenuta sia per evitare che lei stessa si faccia del male. 

L'autopsia della piccola Diana: morta di fame e di sete

La piccola Diana è stata trovata senza vita in un appartamento nella periferia di Milano e l’autopsia di oggi ha chiarito alcuni dei dubbi rimasti: la bambina è morta di fame e di sete. Raccapricciante il racconto degli inquirenti che hanno fatto il primo sopralluogo: "pallida, gli occhi socchiusi, la bocca semiaperta e le labbra, le mani e i piedini violacei". Un colore che denota l'arresto cardiaco avvenuto da poche ore e che forse si sarebbe potuto evitare visto che quando moriva Diana, la madre pare che si fosse recata alla festa di paese Leffestate.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x