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Sciopero taxi 20 e 21 luglio 2022: revocato in attesa "degli sviluppi della crisi di Governo"

Il nuovo sciopero taxi, programmato per mercoledì e giovedì 20 e 21 luglio 2022. è stato revocato. Si prevedevano disagi soprattutto a Milano, Roma, Torino e Napoli: orari e motivazioni

18 Luglio 2022

Sciopero taxi 20 e 21 luglio 2022 a Milano, Roma, Torino, Napoli nel caos: orari e motivazioni

Tutto quello che c'è da sapere sullo sciopero dei taxi del 20 e 21 luglio 2022 a Milano, Roma, Torino, Napoli: orari e motivazioni. Il primo sciopero di questo mese dei taxisti era andato in scena gli scorsi 5 e 6 luglio 2022. In quella occasione i taxisti avevano addirittura preso d'assalto il Palazzo Chigi, riuscendo a rompere addirittura il cordone della polizia. E questo mercoledì e questo giovedì si aspettano scene simili. I taxisti sono infatti su tutte le furie per via del Ddl concorrenza, in particolare contro l'articolo 10, che intende liberalizzare la categoria aprendo possibilità alla concorrenza di Uber.

Nella serata di lunedì 18 luglio 2022 è alla fine arrivata la revoca dell'agitazione. A causa della "conclamata crisi di governo in atto, con la quale risultano interrotti i lavori del parlamento ed in particolare della Commissione industria della Camera dei Deputati, dove dovrebbe essere affrontata la questione della riforma del comparto taxi - hanno detto i sindacati in una nota diffusa alla stampa - si è ritenuto opportuno revocare il fermo nazionale del servizio. In attesa di sviluppi relativi all'attuale situazione di crisi i rappresentanti del comparto torneranno a riunirsi nei prossimi giorni, al fine di mantenere alto il livello di attenzione sull'approvazione dell'articolo 10 del Ddl concorrenza, e valutare eventuali nuove forme di protesta con la proclamazione di un nuovo sciopero". 

Sciopero taxi 20 e 21 luglio 2022: Milano, Roma, Torino, Napoli

Sono molte le città coinvolte nello sciopero taxi di mercoledì e giovedì 20 e 21 luglio 2022. I disagi maggiori andranno in scena però nelle gradi metropoli italiane come Milano, Roma, Torino e Napoli. Il sopracitato articolo 10 del Ddl concorrenza, che intende aprire agli Uber, ha spinto la categoria nelle giornate passate a protestare sotto Palazzo Chigi a Roma e in Piazza Duca d'Aosta a Milano.

Gli scontri maggiori sono però andati in scena a Roma. E ora il copione non dovrebbe cambiare. Anzi, il rischio è che la situazione si aggravi a fronte del fatto che, nella stessa giornata, il Governo targato Mario Draghi potrebbe cadere. In questo senso, i taxisti, potrebbero approfittare della delicata situazione politica per incrementare le proteste.

Sciopero taxi: termina il presidio a Roma

Ugl Taxi, Usb Taxi, Federtaxi Cisal, Unica Cgil, Uti, Fit Cisl, Tam, Claai, Satam, Or.sa Taxi, Fast Confsal Taxi, Uritaxi, Unimpresa, Ati Taxi, Associazioni Tutela Legale Taxi e Silvio hanno in questi giorni diramato un comunicato stampa. Qui hanno fatto sapere che terminerà il presidio sotto Palazzo Chigi a Roma. "Alla luce delle dimissioni presentate dal primo ministro, Mario Draghi, al Presidente Mattarella e da questo poi respinte, l’attività parlamentare, sia d’aula che di Commissione, è sospesa", ha iniziato la nota. "Fermo restando che, ad oggi, resta fissato lo sciopero per i giorni 20 e 21 luglio, rimarremo vigili sugli sviluppi dell’attività parlamentare, con particolare riferimento al Ddl Concorrenza. Pertanto sospendiamo il presidio presso Palazzo Chigi".

Sciopero taxi 20 e 21 luglio 2022: orari e motivazioni

Per quanto riguarda le motivazioni dello sciopero, abbiamo già parlato ampiamente. I taxisti protestano contro la liberalizzazione della categoria aprendo possibilità alla concorrenza di Uber. "Ringraziamo le tassiste ed i tassisti che ci hanno sostenuto in questo sforzo, e che in segno di solidarietà nei confronti dei colleghi ancora impegnati nello stesso, hanno spontaneamente sospeso il servizio, riteniamo necessario ora far ripartire l'attività lavorativa", continua la nota. "Vogliamo inoltre ringraziare la questura, le donne e gli uomini delle forze dell'ordine per aver gestito giorni difficili in modo encomiabile capendo la protesta della nostra categoria".

La categoria dei taxisti è contrariata dalla presenza dell'articolo 10 che intende liberalizzare il servizio. Tale decisione ha spinto i tassisti a protestare con cortei che hanno invaso le città di soprattutto di Roma e Milano. I taxisti chiedono una maggiore tutela alla loro categoria che, nonostante il pagamento di migliaia di euro di licenza, potrebbe ritrovarsi surclassata dalla concorrenza. In particolar modo potrebbero perdere il primo posto in favore degli Uber. Lo sciopero, salvo imprevisti dovrebbe andare in scena per le intere giornate di mercoledì e giovedì 20 e 21 luglio.

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