07 Luglio 2022
Sharm
Ancora gravi le condizioni del padre del piccolo bambino di 6 anni morto a Sharm El Sheik dove era con la famiglia. Mentre la madre è sotto stretta osservazione poiché incinta di 4 mesi e chiede aiuto tramite un messaggio: "Sono Rosalia Manosperti dove sono e da sabato sono ricoverata all'ospedale di Sharm El-Sheik insieme a mio marito dove abbiamo anche perso nostro figlio di sei anni. Richiedo a tutte le istituzioni competenti di attivarsi affinché ci riportino in Italia il prima possibile con un volo di linea speciale".
"Perché le nostre condizioni non ci permettono di prendere un volo di linea normale. Aiutateci per favore a rientrare a casa", si chiude così l'appello disperato della madre. C'è attesa perchè le autorità egiziane facciano luce sui tanti aspetti di questo drammatico episodio. La Farnesina è in contatto con la famiglia per accelerare le procedure di rimpatrio. Antonio Mirabile, 46 anni, il padre del piccolo Andrea è ancora ricoverato in gravi condizioni in Egitto e non riesce a respirare autonomamente essendo in terapia semi-intensiva.
Antonio ha problemi ai reni, al fegato ma non ai polmoni. Tutta la famiglia era in perfetta salute prima di partire per la tragica vacanza. Poi, a quanto sembra l'intossicazione alimentare subita presso il Sultan Garden, l'hotel in cui alloggiavano. Premiato in passato addirittura per la cucina. "Mangiare è parte integrante di ogni vacanza. Il Sultan Gardens Resort è un convinto sostenitore di questo concetto e dell'importanza di offrire cibo delizioso e servizio ispirato. Gli ospiti rimarranno colpiti dalla ricchezza della scelta offerta mentre esplorano l'opzione a disposizione nei nostri sei ristoranti". Questo il messaggio sul sito web.
La Procura ha aperto un'inchiesta e le indagini stanno proseguendo. Sotto accusa c'è il team medico del resort, questo perché sono stati i primi ad essere stati chiamati dalla famiglia non appena il piccolo ha iniziato a stare male. Ma per i sanitari della struttura non era nulla di più grave di una banale intossicazione, da trattare con una flebo per combattere la disidratazione e "non meglio specificate pillole da assumere nelle ore successive alla visita", racconta con rabbia Roberto Manosperti, lo zio del bimbo morto.
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