06 Luglio 2022
Un bimbo di Palermo è morto a Sharm el-Sheikh nella giornata di mercoledì 6 luglio 2022 per colpa di un'intossicazione. A raccontare la storia è stato, in lacrime, lo zio materno: "Mio nipote e il padre hanno vomitato, poi sono stati accompagnati in un ambulatorio ed è stata prescritta loro una cura". Tuttavia, di lì a poco, le condizioni del piccolo sono peggiorate fino al decesso.
Il bimbo, originario di Palermo, è morto all'età di 6 anni mentre era in vacanza con la famiglia a Sharm el Sheikh, in Egitto. Alloggiava col padre e con la madre in uno splendido resort del Paese africano. Sempre secondo quanto ha raccontato lo zio materno del bambino, Roberto Manosperti, intervistato a Palermo Live, tutta la famiglia si sarebbe sentita male durante il soggiorno fino al peggioramento delle condizioni e al decesso del piccolo.
"I primi sintomi che hanno manifestato mia sorella, mio cognato e mio nipote di sei anni si sono presentati venerdì scorso, primo luglio, di mattina - ha riferito lo zio -. In particolare, in forma più pesante, il bambino e il papà. Si trattava di vomito persistente, di colore giallo, che sapeva di cloro. Tanto che in un primo momento avevamo pensato che giocando in piscina avessero ingerito acqua. A questi sintomi si accompagnava un profondo senso di spossatezza. Poi, il giorno stesso, a pranzo, sono stati accompagnati in una struttura che loro chiamano 'clinica', ma in realtà è una sorta di ambulatorio o guardia medica, con il personale sanitario che si alternava. Hanno fatto loro una prima flebo con una soluzione fisiologica, e tre pillole per curare le intossicazioni alimentari".
"I miei familiari sono tornati in camera - ha continuato Manosperti, raccontando di come le cure non siano servite a nulla - continuando a vomitare, e così anche il sabato mattina". E ancora: "I malesseri non passavano. Così sono tornati in 'clinica', dove mio nipote di sei anni ha fatto appena in tempo ad arrivare prima di morire. Abbiamo saputo che, nonostante un’ora di tentativi di rianimazione, non c’è stato nulla da fare. Mio cognato è giunto invece in ospedale privo di sensi, con sintomi di inizio di blocco renale, con rene ingrossato, e problemi respiratori".
"Abbiamo anche convocato un avvocato egiziano che parla italiano, già informato dall’ambasciata. È stata infatti istituita l’apertura delle indagini da parte del pm, che arrivato sabato notte ha fatto firmare il verbale dei fatti a mia sorella. Si presume infatti che ci possano essere state delle negligenze", ha concluso lo zio del piccolo.
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