20 Giugno 2022
L’omicidio di Elena del Pozzo si aggiunge di nuovi capitoli. Nuovi contorni inesplorati mai usciti prima e che necessitano per forza di cose di tempo. Come le macchie di sangue trovate sui vestiti di Martina Patti, la madre della piccola che ha commesso l'omicidio. La donna nella prima confessione aveva detto: “Tornata a casa, mi sono cambiata. Ma i vestiti che indossavo quando ero con la bambina non erano sporchi di sangue, ero macchiata solo nelle braccia”. "Tracce di sangue da riporto", come certificano i Ris di Messina. Martina Patti è attualmente detenuta nel carcere catanese di Piazza Lanza.
Sabato 18 giugno i carabinieri hanno fatto un sopralluogo trovando quei vestiti. In bagno dove la donna si è lavata dopo l'aggressione, sono state trovate altre tracce di sangue. Nessuna traccia, invece, nel soggiorno, dove ha trascorso gli ultimi momenti sereni con la figlioletta, prima di portarla nel campo poco distante. L'indagine sull'omicidio della piccola Elena in realtà ha contorni ben definiti se si considerano modi e tempi dell'uccisione. Martina Patti ha ucciso sua figlia attorno alle 14.30 dello scorso lunedì, nel terreno incolto alla periferia di Mascalucia. Non nella sua abitazione come certifica la Procura di Catania.
"Si può, quindi, con certezza escludere che l'omicidio sia avvenuto nell'abitazione di Mascalucia nel catanese". Resta ancora da ritrovare l'arma del delitto, probabilmente in mezzo alle sterpaglie dove si è consumato l'omicidio. I carabinieri del Sis, del comando provinciale di Catania e del Ris di Messina sono comunque al lavoro. Riguardo al coltello che avrebbe utilizzato la donna, lei stessa ha confermato: "Non mi ricordo dove l'ho messo". La bambina è stata colpita con la massima freddezza con undici coltellate.
I funerali della piccola Elena Del Pozzo si svolgeranno mercoledì 22 giugno nel duomo di Catania. Non potrà ovviamente assistervi la madre, in carcere e sorvegliata 24 ore su 24. "Lei non è affatto serena", continua a dire il suo legale, l’avvocato Gabriele Celesti, che adesso sta valutando i prossimi passaggi. Obiettivo della difesa potrebbe essere quello di far cadere alcune aggravanti, come quelle sui "futili motivi" o la "premeditazione".
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