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Super green pass non convince, i dati della Fondazione Gimbe: "Crollo vaccinazioni, -40,8% in una settimana"

Nonostante il super green pass, i dati della Fondazione Gimbe rilevano un ulteriore crollo delle nuove vaccinazioni nell'ultima settimana: 110.791 rispetto alle 187.037 della precedente

18 Febbraio 2022

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Vaccino (fonte foto Pixabay)

Il super green pass non convince la Fondazione Gimbe che, nel monitoraggio dal 9 al 15 febbraio, rileva un crollo dei delle nuove vaccinazioni. Nella settimana presa in analisi, infatti, si registra un netto calo: 110.791 rispetto ai 187.037 della settimana precedente (-40,8%). Di questi il 41,2% è rappresentato dalla fascia 5-11: 45.618, in ulteriore flessione del -41,7%. Nonostante l'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale e di green pass rafforzato sui luoghi di lavoro, la fondazione Gimbe porta alla luce dei dati che rivelano un crollo delle vaccinazioni anche tra gli over 50 il numero di nuovi vaccinati, attestandosi a quota 27.103 (-43,8% rispetto alla settimana precedente).

Fondazione Gimbe: "Calano i nuovi vaccinati"

Il calo dei nuovi vaccinati rilevato da Gimbe si riflette anche nelle fasce 12-19 e 20-49. Al 15 febbraio sono ancora 7,1 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2 milioni guarite dal Covid da meno di 180 giorni e pertanto temporaneamente protette. Questi dati portano ad alcune considerazioni sostenute dalla Fondazione: "Se da un lato oltre 2 milioni di persone recentemente entrate in contatto con il virus contribuiscono ad alzare il livello di immunità della popolazione, dall'altro il numero di persone senza protezione è ancora molto elevato. Peraltro, la protezione immunitaria ottenuta dopo l'infezione cala progressivamente nel tempo ed è necessario vaccinarsi entro 6 mesi dall'avvenuto contagio". Per quanto riguarda la quarta dose, Gimbe ricorda che "La European Medicines Agency (EMA) ha suggerito di prenderla in considerazione solo per gli immunocompromessi".

Il presidente Cartabellotta commenta: "La discesa della quarta ondata insieme alle elevate coperture vaccinali e all'arrivo della primavera permettono di guardare al futuro con ragionevole ottimismo, al netto di nuove varianti più contagiose o più gravi. Tuttavia, se da un lato questo permette di allentare progressivamente le restrizioni, dall'altro la consapevolezza della stagionalità del virus impone a Governo e Regioni di utilizzare i mesi di tregua per programmare la campagna vaccinale d'autunno, al fine di evitare nuove ondate di ricoveri e decessi, soprattutto in persone anziane e fragili. Da tenere in conto anzitutto, viste le attuali incertezze sulla durata della copertura della terza dose sulla malattia grave, dell'eventuale necessità di un richiamo prima del prossimo inverno.

In secondo luogo, i non vaccinati (anche se guariti) e i contagiati durante la quarta ondata che non hanno fatto il booster "si ritroveranno nuovamente esposti al virus; ancora, il mancato decollo delle vaccinazioni nella fascia 5-11 anni non potrà che ostacolare il normale svolgimento delle lezioni per il prossimo anno scolastico".

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