15 Febbraio 2022
Sigfrido Ranucci (fonte lapresse.it)
L'avvocato difensore di Sigfrido Ranucci, Luca Tirapelle, ha riportato all'Adnkronos la versione del suo assistito in merito alla vicenda Tosi-Ranucci. Il giornalista è nell'occhio del ciclone perché avrebbe utilizzati i fondi della Rai come fondi neri e promesso di proteggere un latitante con l’aiuto dei servizi segreti pur di ricevere un filmato hard dell'allora sindaco di Verona Flavio Tosi. Un video in questione è stato recentemente diffuso dal direttore de "Il Riformista" Piero Sansonetti.
Secondo l'avvocato Luca Tirapelle "le fatturazioni fittizie da parte di Ranucci non sono state mai fatte, né vere né finte. Ranucci, in quell'incontro al ristorante con chi lo ha filmato a sua insaputa, ha bluffato per verificare la esistenza o meno del video hard con il quale Tosi poteva essere eventualmente ricattato. Ranucci ha bluffato anche quando ha assicurato agli interlocutori di avere entrature nei Ros e persino nei servizi segreti. E la stessa sentenza del dicembre 2019, che ha definito la vicenda, ha escluso attività di dossieraggio o di compravendita di materiale di inchiesta da parte dalla Rai, evidenziando come Ranucci abbia millantato la possibilità di fare fatture fittizie o di chiedere l'intervento di un suo amico dei Ros solo allo scopo di raccogliere prove necessarie all'inchiesta".
In sostanza, nel 2014 l’allora sindaco di Verona Flavio Tosi accusò Ranucci di aver cercato di comprare dei video per screditarlo e si presentò in procura a Padova con le registrazioni degli incontri tra Ranucci e un esponente della Lega che si offriva di vendere al giornalista i suddetti filmati. Ranucci fu assolto e nella sentenza il tribunale di Padova parlò di audio manipolato ai suoi danni. Tosi fu condannato in primo grado per diffamazione nei confronti di Ranucci, poi transando in appello.
L'avvocato conclude dicendo: "Del video hard sull'allora sindaco di Verona Flavio Tosi, non vi sono ad oggi prove dell'esistenza".
Sul caso Ranucci, Forza Italia vede "interrogativi inquietanti sulle modalità con le quali il conduttore di Report acquisirebbe il materiale delle sue inchieste". "In sostanza apparirebbe una modalità consolidata quella di concordare l'invio di materiale anonimo da parte di sconosciuti (coperti da società di comodo o prestanome) a fronte di un contemporaneo invio di materiali inutili e inutilizzabili pagati dalla Rai con una fatturazione".
I vertici di Forza Italia proseguono: "La questione, se fosse confermata solleva inquietanti interrogativi: i contribuenti pagherebbero con il canone l'acquisto di materiali inutili che sarebbero alcune volte addirittura forniti dal compratore con una evidente partita di giro".
Il video in questione, mostra il vicedirettore di Rai1 a tavola in una trattoria con due persone, a lui sconosciute, che sono arrivate a Roma dal Veneto con l’intento di consegnare filmati hard sull'allora sindaco di Verona, Flavio Tosi. E in quel contesto Ranucci parlerebbe di rapporti disinvolti con i servizi segreti e di un loro interesse su questo genere di materiale compromettente.
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