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Omicidio Gucci, intervista esclusiva del Giornale d'Italia all'ex compagno di Patrizia Reggiani: "Cercava la verità sulla morte di Maurizio"

"Cercammo nelle case di Maurizio dei documenti che potessero far luce sulla causa dell’omicidio. Perché Patrizia avrebbe dovuto inscenare questa affannosa ricerca se fosse stata lei la mandante dell'omicidio? Per fingere di non essere a conoscenza della verità? Poco probabile". La seconda parte della densa testimonianza di Daniele Crippa: I GUCCI

25 Dicembre 2021

Omicidio Gucci, parla l'ex compagno di Patrizia Reggiani. L'intervista esclusiva a Il Giornale d'Italia

Fonte: Instagram @patriziareggianiguccifanpage

Una storia necessita di più versioni per essere veramente compresa. E, soprattutto, va liberata da tutte le macabre suggestioni costruite ad arte dai pettegolezzi e dagli strilli delle prime pagine. Questo ci dice Daniele Crippa, rinomato gallerista e critico d’arte, mentre seduto in un salotto milanese racconta di Patrizia Reggiani, sua compagna alla fine degli anni ’80. 

Crippa ci descrive la donna condannata per l’omicidio di Maurizio Gucci tratteggiandone un profilo in bilico tra luci e ombre. Dal rapporto con l’ex marito, spesso padre assente delle figlie Allegra e Alessandra, all’opinione che l’alta società milanese aveva di lei. Fino all’affannosa ricerca, dopo la morte di Maurizio, di documenti e prove che facessero luce sulle cause dell’omicidio. 

Daniela Crippa, ex compagno di Patrizia Reggiani, a Il Giornale d’Italia:

Che contatti ebbe con Patrizia Reggiani dopo l’omicidio di Maurizio Gucci?

Nonostante ci fossimo lasciati da anni, eravamo ancora buoni amici e lei chiese il mio parere di storico dell’arte per capire cosa fare di tutti i quadri, le statue, i mobili e gli oggetti di antiquariato sparsi nelle varie case di Maurizio. Ma, soprattutto, Patrizia era ossessionata dal volere scoprire la verità sulla morte del suo ex. Nei sei mesi successivi, cercammo negli appartamenti e nelle ville di Maurizio dei documenti che potessero far luce sulla causa dell’omicidio. Abbiamo scoperto conti, cassette e cose di cui Patrizia non era per nulla a conoscenza, anche perché erano anni che non aveva più un rapporto con lui.

Avete trovato qualcosa che si potesse collegare all’omicidio?

Purtroppo no, altrimenti lo avremmo subito comunicato alla magistratura. In ogni caso, perché Patrizia avrebbe dovuto inscenare questa affannosa ricerca se fosse stata lei la mandante dell'omicidio? Per fingere di non essere a conoscenza della verità? Mi sembra poco probabile.

Come descriverebbe Patrizia e Maurizio come coppia?

Prima della separazione andavano d’amore e d’accordo. Le dinamiche tra di loro erano molto tranquille. Di certo non erano una coppia solo di forma ma anche di fatto, si amavano davvero. Poi ovviamente dopo la separazione si sono messe in atto altre dinamiche. Ogni mese Maurizio dava a Patrizia una cifra altissima per il mantenimento. Lei mi diceva che lui gliela versava con piacere, in modo da poter andare in giro a dire che la sua ex moglie “gli costava tantissimo”. Insomma, che senso avrebbe avuto per Patrizia uccidere l’uomo che la manteneva con quelle cifre da capogiro? È come ammazzare la mucca che ti dà il latte. Mi viene da ridere a pensarlo. Oltretutto avevano firmato un accordo per un vitalizio corrisposto da Maurizio da 1,1 di franchi all’anno.

Maurizio che tipo di padre era?

Era un padre molto assente. Non era uno di quei padri divorziati che combatte per stare con le figlie un certo numero di giorni l’anno. Nella maggior parte dei casi non passava le feste comandate o i compleanni con loro. Mi ricordo che alla festa dei 18 anni di Alessandra nel 1994 il padre non si è presentato. Non era neanche affidabile per quanto riguarda le promesse che faceva alle ragazze, anzi, usava queste occasioni per infastidire Patrizia. Ad esempio, se prometteva ad Allegra e Alessandra che la barca sarebbe arrivata a Portofino il 2 luglio era probabile che attraccasse invece una settimana dopo, costringendole a tornare a Milano. Insomma, le figlie si trovavano a volte in mezzo a questi dispetti di Maurizio verso Patrizia.

Che rapporto aveva Patrizia con la Gucci? Che opinione aveva della famiglia?

Nel periodo in cui sono stato con Patrizia il suo rapporto con i Gucci era ormai nullo, non ne parlava mai, poiché ovviamente si trattava della famiglia dell’ex marito. Se c’era il pranzo di Natale dei Gucci, ad esempio, di certo lei non accompagnava le bambine.

Come era visto il matrimonio tra Patrizia e Maurizio nell’alta società milanese dell’epoca?

La famiglia di Patrizia era ricca, anche se non come i Gucci. Ma quanto bastava a non farlo definire come un matrimonio di convenienza. Di certo, non erano apprezzati da molti. Erano entrambi megalomani e c’era molta invidia nei loro confronti, soprattutto in quelli di Patrizia da parte di molte signore che si dicevano sue amiche. Come diceva Indro Montanelli: “Quando gli italiani vedono una bella macchina vogliono tagliarle le gomme”. Di certo, lei sapeva essere arrogante e poco simpatica, a volte. A mio parere, il processo contro di lei è stato impostato in questo modo perché non risultava simpatica ed era il soggetto perfetto da accusare.

Qual è la vera ragione della separazione?

Patrizia non me lo ha mai detto. Lei mi ha raccontato semplicemente che Maurizio è uscito di casa un giorno e non è mai più tornato. Lei non aveva assolutamente altre relazioni, non credo nemmeno Maurizio. Forse lui si sentiva soffocato dal carattere forte della moglie, molto più forte del suo, e voleva dimostrare di essere indipendente da lei.

Si dice che una delle motivazioni fosse che lei voleva comandare all’interno della Gucci.

Questo non lo posso dire con certezza. Anche fosse, sarebbe un elemento in più a sostegno della mia tesi: Maurizio non sopportava più il carattere predominante di Patrizia. Però bisogna ricordare una cosa: quando Maurizio ha venduto la Gucci all’Investcorp, Patrizia deteneva il 2,5% delle azioni e le ha cedute. Se si fosse rifiutata, Maurizio non avrebbe potuto vendere. Insomma, lei si è comportata correttamente, non certo come una donna piena d’odio che vuole mettere i bastoni tra le ruote al marito.

 (Continua...)

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