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Funivia Mottarone, Eitan è tornato in Italia: "Felice di essere a casa"

I legali della zia di Eitan: "Auspichiamo che si spengano i riflettori sulla vita privata del bambino a tutela della privacy e della riservatezza e si apra una nuova fase che permetta al bambino un percorso di crescita più sereno"

04 Dicembre 2021

Eitan Biran: finite le udienze, tra 2 settimane si decide

Fonte: Facebook @ledonnedellapoliziadistato

Il piccolo Eitan Biran, l'unico sopravvissuto alla strage della Funivia del Mottarone, è finalmente tornato in Italia. Dopo una lunga contesa legale tra la famiglia materna e quella paterna, il bimbo è atterrato ieri in tarda serata a Bergamo, all'aeroporto di Orio al Serio, accompagnato dalla zia, dallo zio e dalle cuginette. Eitan, che al momento dell'arrivo indossava una giacca blu e un cappellino in testa avrebbe rivelato alle persone a lui vicine di essere "molto felice di tornare a casa".

Eitan torna in Italia, l'avvocato: "Ora deve vivere la vita di un bimbo di 6 anni"

Erano le 19 ora locale quando Eitan era partito da Tel Aviv insieme alla zia Aya, al marito e alle loro figlie in direzione Italia, precisamente Pavia, dove, prima della tragedia Stresa-Mattorone viveva con i suoi genitori e il fratellino. Il piccolo Biran, 6 anni, è atterrato sul suolo italiano intorno alle 22 di sera. E ora lui, lasciatosi alle spalle la battaglia legale che lo ha visto al centro dello scontro tra famiglie, è pronto a iniziare una nuova vita.

"Siamo lieti di comunicare che Eitan Biran è rientrato in Italia e in sicurezza", ha detto l'avvocato della zia Aya, il legale Grazia Cesaro. "Ci teniamo a sottolineare che questo è stato reso possibile dalla corretta applicazione da parte degli Stati delle norme che proteggono i bambini in caso di sottrazione internazionale e sicuramente rappresenta un buon esempio di collaborazione fra Stati e un monito contro la sottrazione internazionale di minori. Insieme alla famiglia, ringraziamo per il sostegno che è venuto davvero da moltissime parti".

A prendere parola è stata poi anche un'altra legale della zia di Eitan, Cristina Pagni, che ha affermato: "Guardando al futuro auspichiamo che si spengano i riflettori sulla vita privata del bambino a tutela della privacy e della riservatezza e si apra una nuova fase che permetta al bambino un percorso di crescita più sereno, ancora più necessario se si considera la terribile tragedia che lo ha coinvolto. Sin da ora impegniamoci tutti per permettere a Eitan di riprendere la sua vita di bambino di sei anni".

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