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Covid, la quarta ondata e il ritorno delle zone colorate: una regione rischia già prima di Natale

Con l'entrata dell'Italia nella quarta ondata si avvicina il ritorno delle zone colorate: una regione preoccupa più delle altre

12 Novembre 2021

Natale e Covid

Natale e Covid (fonte: lapresse.it)

L'Italia è entrata nella quarta ondata, e con essa si viaggia a gran velocità verso il ritorno delle zone colorate: gialle, arancioni e rosse. L'attuale normativa prevede che il passaggio da zona bianca a zona gialla avvenga qualora i posti in terapia intensiva occupati giungano al 10% della capacità complessiva, e quelli in area medica il 15%. Oltre a un'incidenza settimanale di 50 casi. 

Zone colorate: critica la situazione in Friuli Venezia-Giulia

La regione che preoccupa di più da questo punto di vista è il Friuli Venezia-Giulia. Sono ben 233 i casi settimanali registrati su 100 mila abitanti, quasi 5 volte sopra la soglia, con i posti in terapia intensiva occupati che raggiungono il 10,9% delle disponibilità. A un passo da superare i valori stabiliti dall'esecutivo anche i posti in area medica: 9,9%. È lecito dunque attendersi che se non dovessero tornare a livelli più contenuti, il Friuli Venezia-Giulia possa finire in zona gialla addirittura prima delle feste. Non sono da meno la Calabria e le Marche. Anche in questo caso a tenere sono solo i posti in area medica che si fermano intorno al 7%. Sarà necessario quindi un raddoppio di quest'ultimo dato per far finire le due regioni in zona gialla. Fanno bene solo Basilicata, Puglia, Sardegna e Molise: per loro l'incidenza settimanale si ferma sotto i 50 casi.

Cosa succede in zona gialla

Il Friuli Venezia-Giulia rischia dunque seriamente di tornare in zona gialla entro il prossimo mese. Ma cosa cambierebbe nella pratica? Non molto dalla zona bianca, salvo alcuni importanti dettagli. Il primo è sicuramente quello della mascherina. In zona gialla è obbligatoria anche all'aperto, durante le passeggiate, così come al chiuso in tutti i luoghi diversi dalla propria abitazione. Nulla di sostanziale cambia neanche per i ristoranti: si potranno frequentare sia all'aperto che al chiuso, ma in quest'ultimo caso diventa di quattro il numero di commensali massimo. Restano possibili gli spostamenti fra le regioni e l'uscita da casa a qualsiasi orario, non essendo previsto alcun coprifuoco. 

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