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Narcotraffico, liberalizzazione unica via nella lotta ai narcotrafficanti

Azioni inutili: aumentare pene e forze di polizia

07 Novembre 2021

Narcotraffico, liberalizzazione unica via nella lotta ai narcotrafficanti

Fonte: lapresse.it

Milton Friedman, noto economista liberale sosteneva che, per combattere il mercato della droga bisognava liberalizzare la stessa. 

Vi sono molti Governi che hanno tentato e tentano il pugno duro contro i narcotrafficanti ma la situazione del commercio e della violenza per la droga purtroppo non sembrano finire. Anzi crescono, quasi in maniera esponenziale, soprattutto in quei paesi che sono produttori.

Un esempio sopra tutti fa capire come sia complicato contrastare il fenomeno solo con i divieti, ed è quello del Perù. Tra le Ande e l’Amazzonia vi è la terra della coca, base della cocaina. I contadini non la consumano ma la coltivano e la vendono. La masticano  però e il succo che estraggono li protegge dalla fatica, dalla fame e dal freddo.

I piccoli aerei da turismo dei narcotrafficanti colombiani atterrano in mezzo al nulla e pagano i carichi in dollari americani. Come farebbero i contadini a vivere se dovessero coltivare prodotti normali per poi venderli in mercati difficili da raggiungere solo dopo impervi percorsi nella foresta? E’ questo il motivo principale per cui la produzione di coca è sempre più estesa in Perù e in America Latina, e il commercio di cocaina è sempre più florido.

Ed allora quale potrebbe essere la soluzione?

Forse quella coraggiosa decisa dall'Uruguay che ha liberalizzare il traffico di droga, dando in mano la produzione ad un’azienda statale. 

E non è che alla guerra contro i narcotrafficanti manchino gli uomini. La DEA americana è agguerrita e capace ad esempio, ma, nonostante i successi ottenuti, le droghe continuano ad essere vendute da tutte le parti. La droga viene, all’inizio, regalata nelle scuole per agganciare i giovani e la violenza dei cartelli è sempre in crescita.

Rivalità, controllo del territorio, torti subiti o fatti sono le cause scatenanti di omicidi e vendette a catena, situazioni quotidiane nei paesi latino americani.

A questo si aggiunge la corruzione dilagante in molti paesi, primo dei quali il Venezuela di Nicolas Maduro. E poi Perù, Nicaragua e Colombia.

Di fronte alle enormi disponibilità economiche dei cartelli della droga molti stati non sono nemmeno in grado di far rispettare la giustizia normale, figuriamoci combattere lo spaccio e il business della droga.

Gli Stati non possono competere con chi spende e sperpera cifre folli per assicurarsi il controllo di alcune città o regioni, che, in pratica, restano nelle mani dei narcotrafficanti, che progressivamente si sostituiscono alle autorità statali.

Stante questa situazione drammatica l’unica soluzione potrebbe essere quella della legalizzazione, come fatto, ad esempio, in alcuni paesi dell’Europa. Questo processo dovrebbe iniziare con i farmaci minori per poi passare a quelli maggiori sotto il controllo dello Stato. Allo stesso modo, è imperativo che i sistemi sanitari forniscano un servizio di disintossicazione e cura a coloro che sono disposti a liberarsi di questo fardello, che potrebbe anche rappresentare un serio rischio per la salute.   

Quella che invece da più parti sembra essere la soluzione più facile si è anche dimostrata la peggiore. Quella cioè di aumentare le pene ai commercianti e rinforzare la polizia predisposta alla guerra contro la droga. Mano a mano che lo Stato si rinforza analogamente i cartelli della droga si armano con mezzi più letali e sofisticati in una guerra che non avrà fine e che sta lasciando e lascerà centinaia di morti sul campo di battaglia.

La verità è che i narcotrafficanti stanno vincendo la battaglia in moli paesi centro e sudamericani. E quello che preoccupa è che, in alcuni casi i capi dei cartelli (El Chapo, Pablo Escobar) diventano star, oggetti di culto e i loro luoghi di azione mete turistiche.

Ovviamente legalizzare la droga non significa in automatico cancellare il mercato criminale ma potrebbe essere l’unico modo di ridurlo grandemente frenando la violenza e la scia di sangue che accompagna la vita dei cartelli della droga.

Di Artiglio

 

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