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Green pass obbligatorio lavoratori e tamponi. Da lunedì 2 milioni di italiani costretti a casa

L'inefficienza dei vertici governativi nel fornire tamponi ai lavoratori sprovvisti di green pass creerà un vuoto ingestibile a partire da settimana prossima

16 Ottobre 2021

Il green pass obbligatorio sul posto di lavoro nel pubblico e privato non ha fermato l'Italia, ma sicuramente ne sta ostacolando il corretto funzionamento. L'allarme della Cgia è chiaro, da lunedì 2 milioni di cittadini rimarranno a casa perché impossibilitati a recarsi sul posto di lavoro a causa dell'imposizione da certificato verde. Intasate da ieri, venerdì 15 ottobre, le farmacie in tutto il paese. Corsa ai tamponi per chi, pur non avendo il green pass, vorrebbe andare al lavoro. Secondo l'Ufficio studi le strutture pubbliche e le farmacie rischiano di essere sopraffatte dalla domanda, complice l'incapacità di gestione da parte dei vertici governativi, che non hanno tenuto conto del disagio conseguente all'obbligo di green pass

Green pass al lavoro, l'allarme: "Lunedì 2milioni di italiani costretti a casa"

Una Repubblica fondata sul lavoro. Ma non per tutti. La Repubblica fondata sul green pass è una descrizione più veritiera della situazione corrente, considerato che dall'introduzione del green pass obbligatorio sul posto di lavoro avvenuta ieri venerdì 15 ottobre, ci sono stati più problemi che altro. Lo confermano gli studi della Cgia di Mestre, che ha riportato come nelle ultime 24 ore, oltre alle proteste in diversi piazze e porti d'Italia, si sia verificato un disagio senza precedenti nelle farmacie del paese. Secondo le statistiche dell'Ufficio studi della Cgia, da lunedì prossimo saranno 2 milioni i lavoratori italiani che non potranno recarsi in fabbrica o in ufficio a causa del green pass.

L'obbligo del certificato verde, che da molti è stato considerato come una vaccinazione obbligatoria de facto, impedirà a tutti gli effetti a moltissimi lavoratori di svolgere il proprio compito. Ma non solo, il governo ha fatto un passo indietro dopo il tira e molla con i portuali di Trieste e non ha ceduto sulla concessione dei tamponi gratuiti. E così, oltre 2 milioni di italiani dovranno scegliere tra la pagnotta e il tampone. Il secondo dei quali, ancora, a pagamento. Chi non avrà il green pass è infatti costretto a fare il tampone per ottenere il certificato sanitario anti-Covid. Un'onere da ripetersi frequentemente che pesa sia fisicamente che economicamente sulle tasche di tutti quegli operai messi a rischio dall'obbligo di green pass. Secondo le analisi della Cgia, sono oltre 2 milioni coloro che senza green pass non avranno la possibilità del tampone e che dunque rimarrano a casa, senza lavorare. Probabilmente sostituiti, considerato che in molti settori già esiste la sospensione della retribuzione per chi non ha il green pass.

Green pass, oltre 3 milioni di italiani ancora non hanno il certificato verde

Chi per motivazioni fisiche. Chi per scelta. Chi per timore. Sono 3 milioni gli italiani ancora sprovvisti di green pass secondo le stime del Governo. Si tratta del 13% degli occupati nel paese, che se ancora non hanno bloccato l'economia, sicuramente la rallenteranno. Il motivo dietro tanta reticenza è sicuramente legato al costo dei tamponi. Chi non ha il certificato verde digitale dovrà infatti farne uno almeno ogni due giorni per potere garantire una presenza senza intoppi sul posto di lavoro.

Una pratica insostenibile anche scegliendo di dare adito a questa assurdità. Se chi ancora non ha il green pass decidesse di sottoporsi alla vita da cavia da tampone come le regolamentazioni attualmente in vigore impongono, non si riuscirebbe comunque a fare fronte alle esigenze di tutti. Troppi tamponi, per troppi lavoratori ancora costretti a scegliere tra il lavoro e le proprie libertà. Ecco così che già nelle ultime ventiquattro ore si è potuto notare con una certa chiarezza la realtà di code last minute in farmacia per tentare di accaparrarsi l'ultimo test Covid. Il numero dei tamponi realizzati in Italia è bassissimo. Stiamo parlando di  506mila test, che a fronte delle nuove disposizioni diventerebbero quasi 700mila nel giro di un weekend.

In testa alla classifica dei non vaccinati rimane la Sicilia, che di questo paradosso di inefficienza legata ai tamponi è maestra. Nelle principali città sicule, sono poche le farmacie che effettuano tamponi. Ancora meno quelle che ne offrono di rapidi. E così delle 625565 persone ancora non vaccinate nell'isola italiana, si può immaginare quante dovranno sottoporsi alla nuova realtà di tamponi quotidiani. Non basteranno, anche se il governo Draghi ancora non sembra averlo colto. Ma l'allarme della Cige dovrebbe essere un monito per tutti: questo, è solo l'inizio.

Green pass obbligatorio sul lavoro, i disagi nelle farmacie

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