13 Ottobre 2021
Gli oppositori del green passo obbligatorio per i lavoratori sono stati fino ad ora gli operatori portuali. A Trieste, il comitato dei lavoratori del Porto (Clpt) ha minacciato un "venerdì nero" nel quale le attività si fermeranno fino a data da destinarsi. Un bel problema per l'Italia che sulle zone portuali conta la maggioranza dei suoi scambi commerciali. I sindacati hanno chiesto udienza all'azienda che gestisce lo scalo, ma dai manifestanti portuali si leva un grido all'unisono: "Quasi tutti i porti si fermeranno". Intanto si avvicina il momento dell'introduzione del green pass obbligatorio in tutta Italia per la maggior parte dei lavoratori. Saranno pochissimi i settori e le attività nel Bel Paese che non richiederanno il certificato verde digitale.
Siamo agli sgoccioli. Manca davvero poco all'introduzione del green pass obbligatorio nei posti di lavoro, in vigore dal 15 ottobre. Ma per i porti italiani, si prospetta un venerdì nero, nerissimo, fatto di disagi e di parole non ascoltate. Quelle degli operatori portuali. Sì, perché come già preannunciato dalle manifestazioni dello scorso lunedì, sono tantissimi i cittadini che non vogliono l'imposizione del green pass. In piazza erano scesi in 15mila, un segnale chiaro che non pare arrivato alle orecchie del governo Draghi, che il green pass al lavoro potrebbe creare più danni che benefici.
Vogliono la misura slittata, i lavoratori portuali, così come dichiarato anche dal presidente dell'Autorità portuale, Zeno D'Agostino, che ha minacciato di presentare le sue dimissioni se le richieste dei lavoratori non saranno accolte. La società di gestione al Porto di Palermo invece, chiede senza rimozione di causa i tamponi gratuiti. Loro, dicono, non se ne faranno carico, neanche per venire incontro a quel 7% di lavoratori che il green pass ancora non ce l'ha.
Altro che tamponi, c'è chi il green pass non lo vuole proprio. Così avverte il portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, che in una recente intervista ha dichiarato: "L'unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il green pass". Confermato dunque il blocco previsto per venerdì 15, nel quale si fermeranno quasi tutti i porti, a partire da quello di Trieste. "Stasera ne avremo la conferma", è il monito di Puzzer. Ad avere infuriato le aziende portuali è stata la circolare del Viminale che invitava a organizzarsi per tempo con test molecolari antigenici rapidi. Ancora nessuna nuova su una eventuale introduzione del vaccino obbligatorio, che però sembra la soluzione costretta ma non detta ad alta voce che si renderà necessaria a partire da venerdì.
Secondo i sindacati si potrebbe arrivare a un equilibro seguendo il buonsenso. Ma se la minaccia dei lavoratori portuali troverà voce nei fatti, saranno guai per questo venerdì nero.
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