05 Ottobre 2021
Il comico nonché candidato alle elezioni amministrative di Roma Pippo Franco è sospettato di aver presentato un Green pass falso. L'intrattenitore è finito dentro a una caccia all'uomo che sta prendendo piede a Roma, dove è partita una vera e propria indagine per rintracciare eventuali trasgressori della norma tanto voluta dal premier Mario Draghi.
Secondo gli inquirenti sarebbe falso il Green pass ottenuto dal comico romano Pippo Franco, che ora è sospettato e rischia pesanti sanzioni. Le indagini sono iniziate nelle scorse settimane, quando il consiglio dei Ministri ha decretato che il anche i lavoratori dipendenti e autonomi dovranno presentare la certificazione verde per continuare a lavorare.
A occuparsi dell'inchiesta dei Green pass falsi sono stati mobilitati i Carabinieri del Nas di Roma, che ora dovranno procedere al controllo e sanzionamento degli illeciti. Tutti, nessuno escluso. Questo non ha nulla a che vedere con la giornata delle elezioni del 3 e 4 ottobre, quando per un breve momento il Governo ha permesso che non dovessero esserci discriminazioni tra persone certificate o meno.
Insieme a Pippo Franco sono indagate centinaia di abitanti della capitale, che sono stati rintracciati attraverso i dati incrociati ottenuti dai controlli a campione e i documenti emessi dagli hub vaccinali. Il Green pass del comico non comparirebbe nel sistema definitivo della Regione Lazio e, per questo motivo, non risulterebbe vaccinato con una doppia dose del siero anti Covid Pfizer come invece dimostrato dal certificato che aveva con sé al momento dell'ultimo controllo.
Anche il medico di Pippo Franco è indagato per dichiarazione mendace, sospettato di aver prodotto diverse certificazioni verdi false. La lista dei suoi clienti comprenderebbe molti altri nomi importanti dello sport e dello spettacolo, secondo quanto è stato dichiarato i Carabinieri in una nota rilasciata alla stampa. A rendere sospetta l'attività del dottore sono state le numerose incongruenze tra il domicilio dei pazienti e la sede fisica dello studio medico, troppo distanti per risultare come legami normali, benché non sia vietato ottenere il certificato da un medico diverso da quello curante. I certificati rilasciati erano sia esenzioni dal vaccino che conferme di vaccinazioni false.
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