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Green pass controlli e sanzioni per 94 mila euro: batosta per i gestori dei locali

Sono stati diffusi i primi dati dall'entrata in vigore del Green pass obbligatorio per ristoranti e mezzi di trasporto interregionali. A pagare sono soprattutto i locali

25 Settembre 2021

Green Pass

Fonte: Twitter

A un mese dall'entrata in vigore del Green pass obbligatorio per luoghi chiusi e trasporto interregionale, i controlli e le sanzioni ammontano a 94 mila euro. La batosta arriva soprattutto per i gestori dei locali, colpevoli di non essersi trasformati in soldatini-poliziotto per correre dietro alla campagna contro i non vaccinati del premier Mario Draghi.

I dati 

Dall'entrata in vigore del primo Dpcm che imponeva il green pass nei locali chiusi e per il trasporto interregionale sono state registrate 236 violazioni. I dati raccolti dai Nas durante i controlli sul rispetto dell'obbligo del green pass hanno soprattutto evidenziato panorama meno allarmante di quanto vociato sulla stampa. A essere ispezionate sono state 5 mila attività di vario genere, dai ristoranti ai bar, passando da palestre, sale scommesse e mezzi di trasporto dell'alta velocità.

Sul totale delle sanzioni, la maggior parte (128 per la rpecisione) sono state applicate ai titolari degli esercizi commerciali. Le rimanenti 108 multe sono state invece fatte ai clienti sprovvisti della certificazione verde. Il conto finale è abbastanza salato: 94 mila euro.

Green pass, tutti gli escamotages per spingere alla vaccinazione

Prima sono arrivati i luoghi del tempo libero, come ristoranti, bar e cinema. Quasi contemporaneamente l'obbligo di green pass si è esteso a macchia d'olio sui trasporti, prima solo per l'alta velocità interregionale e poi su qualsiasi mezzo pubblico. Ma non era abbastanza, così il premier Draghi ha pensato bene di imporre l'obbligatorietà del green pass per lavorare. E non vuole assolutamente venire incontro ai non vaccinati, anzi. Per i più piccoli (esclusi dalla fascia 12-18, già vaccinabile) si pensa di dare l'ok alle inoculazioni, mentre alle cosiddette 'fasce fragili' è stata richiesta una terza dose. 

Tutto sembra andare nella direzione del vaccino obbligatorio. Sono infatti scesi i prezzi dei tamponi per chi deve ottemperare all'obbligo di green pass per scuola e lavoro, ma continua a vigere la tolleranza zero per renderli gratuiti. Sui test salivari molecolari, ultima spiaggia soprattutto per chi si trova con le spalle al muro davanti all'obbligo di green pass, nemmeno l'ombra di un progresso.

In Italia questi test possono essere utilizzati  "nell’ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di monitoraggio della circolazione di Sars-CoV-2 in ambito scolastico, per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di monitoraggio, in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo o in individui (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in Rsa, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico)", come precisa la circolare redatta dal Direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza.

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