20 Settembre 2021
Fonte: Unsplash
Il Green pass in Italia non conosce confini e arriva obbligatorio anche in Vaticano. Dal 1 ottobre il certificato verde digitale sarà necessario per varcare i confini invisibili delle aree stabilite dagli articoli 15 e 16 del trattato Lateranense. Si tratta quindi delle zone del Vaticano dove ogni giorno milioni di fedeli si riuniscono in pellegrinaggio o in preghiera per ascoltare le parole del Papa. Dal Pontefice arriva però una rassicurazione: il certificato digitale verde anti-Covid non servirà per la messa.
L'Italia è a oggi il Paese con le restrizioni più stringenti in materia di prevenzione e controllo del Coronavirus. Tra il green pass obbligatorio per la maggior parte dei lavoratori e la campagna vaccinale che senza dichiararlo direttamente è un obbligo de facto implementato per coinvolgere anche gli indecisi, non c'è luogo in cui il certificato verde non stia riuscendo a penetrare. Ecco che anche la Chiesa si piega al labirinto del QR code e impone l'utilizzo del green pass per accedere al Vaticano.
Con un'ordinanza resa nota dalla Pontificia commissione dello Stato Vaticano, la santa sede determina che dal 1 ottobre l'ingresso al Vaticano sarà consentito solo ai possessori di Green pass. "A far data dal primo ottobre 2021 - si legge nell'ordinanza - è consentito l'ingresso nello Stato della Città del Vaticano e nelle aree di cui agli artt. 15 e 16 del Trattato Lateranense, esclusivamente con il Green pass vaticano, Green pass europeo o con test negativo". A password digitali e portafogli si è sostituito il green pass locale, necessario da esibire sia per cittadini, residenti, che visitatori del Vaticano.
Buone notizie però per gli assidui frequentatori delle celebrazioni liturgiche. La nota della Pontifica commissione dello Stato Vaticano rassicura che il green pass vaticano obbligatorio non sarà necessario "per coloro che partecipano alle celebrazioni liturghiche per il tempo strettamente necessario allo svolgimento del rito, fatte salve le vigenti prescrizioni sanitarie sul distanziamento, sull’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, sulla limitazione della circolazione e dell’assembramento di persone e sull’adozione di peculiari norme igieniche". Green pass nel territorio, ma non per la messa. Si palesa così l'ennesimo paradosso del certificato verde digitale, che sembra passare inosservato al Governatorato della Città del Vaticano. Ci casca anche il Papa, quindi, non rendendosi conto che l'esenzione della messa dall'obbligo di green pass è pressoché inutile se il certificato serve comunque per accedere alle aree stabilite ai sensi dei Patti Lateranensi.
Secondo quanto riportato dalle fonti vicine al Papa, Bergoglio "ha affermato che è necessario assicurare la salute e il benessere della Comunità di lavoro nel rispetto della dignità, dei diritti e delle libertà fondamentali di ogni suo membro". Una dichiarazione controversa, considerato che con questa ordinanza il Vaticano si allinea alle sempre più draconiane misure adottate dal governo italiano in materia di restrizioni anti-Covid, e di fatto impedisce a chi non ha il green pass per motivi personali o di salute di presenziare nei luoghi di culto tra i più importanti per i fedeli. La libertà di professione religiosa è così l'ultima vittima dell'assurdità da green pass, inserita come sempre nel nome della sicurezza sanitaria.
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