17 Agosto 2021
Fonte: profilo Facebook Laura Ziliani
É di Laura Ziliani il corpo ritrovato nei giorni scorsi sulle rive del fiume Oglio a Temù, in Valle Camonica e a confermarlo ufficialmente oggi, martedì 17 agosto 2021, è l'ultimo test del Dna effettuato dal medico legale sul cadavere. Una notizia che purtroppo però era già stata data quasi per certa lo scorso 8 agosto, il giorno del rinvenimento del corpo. Subito infatti gli esperti avevano notato una ciste sotto al piede destro della donna, la stessa che aveva l'ex vigilessa.
Il cadavere di Laura Ziliani, 55 anni ed ex vigilessa, era stato scovato tra la vegetazione sulle rive del fiume Oglio a Temù, in provincia di Brescia, domenica 8 agosto 2021. Subito amici e parenti della donna avevano pensato al peggio ed è arrivata la conferma definitiva. Il corpo è proprio il suo. É giunto infatti oggi l'esito della comparazione del Dna tra quello del cadavere e quello di una delle figlie.
La donna era scomparsa a marzo scorso, dopo essere uscita di casa per fare una passeggiata tra le sue amatissime montagne, da sola. Ora, dopo aver ritrovato il corpo di Laura, rimane però da fare luce sulle circostanze della sua morte. L'ex vigilessa 55enne è stata uccisa o è deceduta mentre faceva una delle sue solite camminate? Chi o cosa ha provocato la morte della donna? In realtà le ombre sul destino della 55enne non sono poche.
A coordinare le indagini dei carabinieri è la pm di Brescia Caty Bressanelli, la quale ha iscritto il 28 giugno scorso nel registro degli indagati non solo due delle tre figlie della donna, una di 19 e l'altra 27 anni, ma anche il fidanzato di quest'ultima. L'ipotesi è di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Al momento però poco traspare sulle ricerche degli investigatori. La pm Bressanelli ha infatti raccomandato ai carabinieri massimo riserbo sul caso che appare davvero delicatissimo.
Al vaglio degli inquirenti comunque sembra esserci il movente economico. Laura Ziliani infatti, proprietaria di diversi appartamenti nel Bresciano, sembrava restia all'idea delle figlie di trasformare la casa di famiglia in un bed and breakfast per turisti. La donna aveva un grande patrimonio immobiliare tra Temù, Malonno, Edolo e Brescia e contava circa una decina di immobili.
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