13 Agosto 2021
Fonte: lapresse.it
Oggi, venerdì 13 agosto, morto il fondatore di Emergency Gino Strada, le cui battaglie sui diritti degli "ultimi e sull'immigrazione aveva in questi ultimi mesi lasciato spazio alle sue battaglie pro vaccino Covid. "Spezziamo la logica del profitto", scriveva a febbraio sul suo profilo Facebook. "Se vogliamo uscire dall’emergenza Covid-19, i vaccini devono arrivare a TUTTI." E ancora: "Per farlo è indispensabile aumentare la produzione e abbassare i prezzi: un risultato che potrebbe essere raggiunto se le regole che tutelano la proprietà intellettuale venissero - almeno temporaneamente - sospese o se le farmaceutiche concedessero licenze ad aziende terze".
"Perché se il Covid-19 è un problema globale, allora anche la soluzione dovrà essere globale. E includere tutti, ovunque", continuava il fondatore di Emergency". Poi, in un altro post, questa volta datato 23 febbraio scriveva: "La mia posizione sui vaccini è nota". I vaccini "devono essere accessibili a tutti e la loro produzione e distribuzione devono avere come obiettivo le persone e la tutela della loro salute, non il profitto".
"Mai come nell'ultimo anno è stato chiaro: con la salute non si scherza", continuava poi a maggio. "E non è solo un modo di dire: per noi di EMERGENCY, è un modo di agire. "Da sempre lavoriamo per rendere concreto il diritto alla cura, offrendo cure gratuite a chi ne ha bisogno in Italia e nel mondo".
Stando a quanto è trapelato, lo stesso Gino Strada ha fatto il vaccino Covid già questo inverno, dato che, vista la sua età (73 anni), era stato tra i primi ad averne diritto. Al momento, è bene ricordarlo, non risultano legami tra la dose di vaccino e il decesso di Gino Strada, anche se qualcuno sta già asserendo il contrario.
"Il virus con cui continuiamo a fare i conti da mesi prosegue la sua corsa mentre i sistemi sanitari di tutta Europa, indeboliti già prima della pandemia, faticano a riprendersi, a reagire", denunciava Strada. "In questi anni, i nazionalismi hanno prevaricato su una visione comune e condivisa di salute e i risultati li stiamo scontando sulla nostra pelle. Ecco perché non possiamo permetterci di farci trovare di nuovo impreparati per le prossime sfide sanitarie che ci spetteranno.
L’Europa ha bisogno di un piano concreto e comunitario per la protezione della salute dei propri cittadini".
Infine: "È appena uscito su Nature un appello di medici e scienziati alle istituzioni di tutta Europa affinché tornino a considerare la salute e il benessere dei cittadini come il primo valore irrinunciabile per prevenire, anticipare e gestire le epidemie del futuro. Compiere un ambizioso passo in avanti sulla sanità è per l’Europa il primo passo contro la regressione dei suoi stessi valori fondativi. Un passo coraggioso e irrinunciabile".
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