08 Agosto 2021
Fonte: lapresse.it
L'8 agosto del 1956 la miniera di carbone di Bois du Cazier, poco fuori la cittadina belga di Marcinelle, fu teatro di una delle più gravi tragedie minerarie del mondo. Morirono 262 minatori e più della metà (136) erano italiani. Una grave tragedia, che però solo raramente viene ricordata. Infatti, ancora adesso, per paura soprattutto di strumentalizzazioni da parte delle destre, si tende a fare passare l'anniversario sotto traccia.
Fu il più grave disastro che ha travolse gli italiani immigrati in Belgio dopo la guerra: furono più di 140mila quelli che, tra il 1946 e il 1956, lasciarono il Paese attirati dalle promesse di buona paga e di buone condizioni di sicurezza sul lavoro. È un pezzo di storia degli italiani, quelli che hanno lasciato la propria casa per un futuro migliore.
Il disastro avvenne la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle. Si trattò d'un incendio, causato dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica. L'incendio, sviluppandosi inizialmente nel condotto d'entrata d'aria principale, riempì di fumo tutto l'impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, di cui appunto 136 immigrati italiani. L'incidente è il terzo per numero di vittime tra gli immigrati italiani all'estero dopo i disastri di Monongah e di Dawson. tali disastri, entrambi negli Usa, avvennero rispettivamente nel 1907 e nel 1913. Il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell'Unesco. Le vecchie strutture della miniera, fatte di mattoncini rossi, sono state restaurate, a futura memoria. L'ultimo dei 13 superstiti che erano stati riportati fuori vivi dalla miniera è deceduto nel 2007.
La miniera era priva di uscite di sicurezza ed i soccorsi non furono all'altezza. Solo 15 giorni dopo, il 23 agosto, una squadra riuscì a entrare nel pozzo. I pochi superstiti tratti in salvo distrussero subito ogni illusione, raccontando che la maggior parte dei minatori erano già deceduti.
"Ricorre quest'anno anche il settantacinquesimo anniversario dalla stipula dell'Intesa Italo-Belga per l'approvvigionamento di carbone all'Italia distrutta dalla guerra", ha iniziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando il giorno dell'anniversario dall'evento. "Dalle criticità di tale accordo, e da tragici eventi come quelli che si verificarono al Bois du Cazier, l'Europa ha appreso l'importante lezione di dover porre diritti e tutele al centro del processo di integrazione continentale. Oggi viviamo una nuova fase di ripresa e ripartenza. L'Unione Europea - edificata sulla base di valori condivisi e di norme e istituzioni comuni - ha saputo trovare in sé energie per aiutare i popoli degli Stati membri nel difficoltoso cammino di uscita dalla pandemia. Gli ambiziosi traguardi che ci siamo prefissati nei piani di rilancio e resilienza non potranno essere raggiunti senza un responsabile sforzo, individuale e collettivo". "Quella responsabilità esercitata dai tanti lavoratori italiani che hanno percorso le vie del mondo", afferma Mattarella.
Infine: "Il mio pensiero più rispettoso e la vicinanza della Repubblica vanno oggi innanzitutto ai familiari di quanti hanno perso la vita sul luogo di lavoro, emblematicamente rappresentati dai parenti delle vittime di Marcinelle. Possa questo messaggio raggiungere altresì tutti i nostri connazionali che si trovano all'estero per ragioni professionali, con sentimenti di viva riconoscenza per il loro contributo e il loro impegno".
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